Categorie: Eventi Umbria | Italia | Mondo

CELEBRATA A CANNAIOLA DI TREVI LA FESTA DEL BEATO PIETRO BONILLI

“Fa che la Chiesa, o Pietro mite e santo, non perda mai la nota del tuo canto: La vita non è bella, non è vita, senza la Carità, senza l’Amor!”. Sono le parole dell’inno al Beato Pietro Bonilli, fondatore delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, apostolo della carità e della famiglia, risuonate sabato 19 marzo scorso nella chiesa di Cannaiola di Trevi quando è stata fatta memoria liturgica del prete spoletino. Quest’anno, infatti, le celebrazioni in suo onore sono state anticipate al mese di marzo in quanto il 24 aprile, giorno della sua beatificazione (1988), ricorre la Pasqua di Resurrezione, il momento liturgico più significativo per la Chiesa. Di conseguenza, qualsiasi altra ricorrenza religiosa deve essere anticipata o posticipata. E così l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, in sintonia con le Suore della Sacra Famiglia, ha deciso di anticipare i festeggiamenti. La concelebrazione eucaristica è stata presieduta dall’Arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo.
Per la prima volta la nuova realtà parrocchiale di Cannaiola – che comprende anche le frazioni trevane di Picciche e S. Lorenzo, paese natale del Bonilli – ha festeggiato il suo titolare. Con il Presule hanno concelebrato: mons. Luigi Piccioli, Vicario Generale, don Sem Fioretti, Parroco di Cannaiola, mons. Oreste Baraffa, Priore di Trevi, don Bruno Molinari, parroco di Gualdo Cattaneo, padre Fernando Taccone, Passionista della Madonna della Stella, padre Mario Misseri e padre Antonio Rougeris del Frati Minori di S. Martino in Trevi.
Presenti naturalmente moltissime Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, tra cui la Superiora generale madre Danila Santucci con il suo Consiglio. Il Comune di Trevi era rappresentano dal Sindaco Giuliano Nalli. L’olio per alimentare la lampada del beato Pietro Bonilli è stato offerto dal Comune e dalla Parrocchia di Gualdo Cattaneo. Insieme al parroco don Bruno Molinari, c’era il giovane sindaco Andrea Pensi, i ragazzi della catechesi e un gruppo di adulti.
Nella sua omelia mons. Boccardo ha invitato i fedeli che riempivano la chiesa a ricercare costantemente il volto del Signore, così come fece il beato Pietro Bonilli. “La novità più grande che ci viene dal Fondatore delle Suore della Sacra Famiglia – ha detto – è quella di mettere in pratica ciò che ascoltiamo dalla Parola di Dio: questo è il segreto della sua santità. Il Bonilli è segno della sollecitudine e della bontà di Dio. Le opere che lui ha creato sono l’espressione della luce di Dio che illumina il mondo. Il prete spoletino ci invita a parlare di meno e a vivere di più, ci esorta a non aspettare che qualcuno cambi le cose, ci aiuta a metterci nella traiettoria di Dio. L’olio che viene offerto dalla comunità di Gualdo Cattaneo – ha proseguito monsignor Boccardo – è simbolo di costanza, fedeltà e fecondità, è segno delle fatiche dell’uomo. La lampada che con questo olio arderà dinanzi alle spoglie mortali del nostro beato diventi per tutti un richiamo costante a camminare lungo la strada del Vangelo”.