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Cave dismesse Spoleto, Giunta approva azione di recupero ambientale

La Giunta Comunale ha approvato, nella seduta del 7 dicembre scorso, i progetti pilota di recupero delle cave dismesse per la riqualificazione del territorio Comunale di Spoleto.
L’approvazione dei progetti rappresenta la conclusione della seconda fase dell’intervento, finanziato dalla Regione Umbria con un budget di €. 100.000,00 e attuato dall’Ufficio Ambiente del Comune. I tecnici comunali hanno realizzato, nella prima fase, il recupero della ex cava dimessa in località Poreta, recuperata grazie al colmamento del sito fino al piano di campagna originario, utilizzando terre provenienti da vari cantieri pubblici e ripristinando quella che era la destinazione ad uso agricolo originaria del suolo.

I progetti preliminari approvati riguardano la cava di versante di Eggi e la cava di pianura Philia in loc. Poreta, che sono state oggetto di un intenso sfruttamento a causa di uno sviluppo produttivo, socio-economico ed infrastrutturale che ha modificato la qualità ambientale di una zona importante da un punto di vista naturalistico, paesaggistico, agricolo e per le risorse presenti nel sottosuolo. “In tali siti si riscontra – spiega l’assessore all’ambiente Stefano Lisci – una ormai consolidata attività di abbandono di rifiuti di ogni genere che costringe l’Amministrazione comunale ad utilizzare risorse finanziarie del bilancio per attività di bonifica”.

La prima bozza dei progetti preliminari, da cui discendono i progetti approvati, è stata redatta in accordo con i principi dettati dalla Regione Umbria. Lo studio analizza le diverse opzioni di recupero della ricomposizione delle aree con diverse destinazioni finali d’uso dei siti, compatibili con le aree limitrofe, con gli strumenti urbanistici e di pianificazione territoriale vigenti e valutandole in termini di impatto paesistico-ambientale. In particolare, ai fini di questa comparazione, ognuna delle opzioni studiate deriva da un’analisi preliminare del paesaggio così da arrivare ad una corretta scelta del tipo di intervento, della destinazione finale d’uso, delle tecniche, dei materiali e delle specie vegetali che si impiegheranno.

“La finalità del recupero ambientale di queste realtà – continua Lisci – è quella di riportare l’uso del suolo allo stato precedente all’attività estrattiva oppure quelle del miglioramento del contesto ambientale complessivo. Il prossimo passo dell’Amministrazione sarà quello di reperire i finanziamenti necessari per rendere esecutivi gli interventi progettati, con il fine di restituire al territorio un equilibrio compromesso da diversi decenni”.