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Castàgnola torna a nuova vita. Un milione e duecentomila euro per ridare vita al borgo. Il Sindaco Morbidoni inaugura la Notte Bianca

“Dopo aver recuperato le piazze era doveroso farle vivere”. Così Paolo Morbidoni, Sindaco di Giano dell’Umbria apre e chiude il suo intervento, breve, per “ridurre il cerimoniale al minimo indispensabile”. Non un’autocelebrazione la manifestazione di ieri nella piccola frazione di Castagnola bensì una festa di paese e per il paese. I lavori sono stati significativi: infrastrutture, pavimentazioni, muri di contenimento, più di un milione di euro speso in interventi volti a recuperare un borgo che conta solo pochi nuclei familiari ma che in estate rivive grazie a chi torna alla casa di origine. Un’Associazione molto attiva, fatta di persone che hanno voglia di fare e di andare avanti, quella dei Castagnolesi, il cui Presidente ieri accanto al Sindaco Morbidoni e al parroco Don Remo, ha inaugurato, emozionato, la lunga serie di festeggiamenti, introdotta dalla Banda musicale di Montecchio.

L'evento di Castagnola chiude la rassegna culturale Arte nei Castelli, promossa dal Comune di Giano dell’Umbria e giunta questa’anno alla sua XVII edizione. La notte bianca si è accesa dopo le 21 con Sonidumbria Folkoncerto, Electric Devils e Dj Set by Ernesto. Esibizioni, artisti di strada, degustazioni di cibi lungo le vie e nelle piazze, come le squisite frittelle di pasta di pane, dolci e salate, E poi ancora birre artigianali e mostre di prodotti tipici. Un recupero quello di Castagnola, che esprime tutta la volontà del piccolo borgo di andare avanti e che presuppone una rivitalizzazione della frazione volta a creare eventi per attirare pubblico, ad incentivare l’apertura di attività ricettive, a favorire ritorni alla residenzialità.

Cenni storici di Castagnola, come riporata sulla targa della porta castellana:

Borgo del Comune di Giano dell'Umbria. Nella lotta fra l'imperatore Federico II ed il Papa Gregorio IX, quando Spoleto passò alla Chiesa (1241), ebbe franchigia anche su Castagnola. Il castello entrò a far parte della Normandia.
Nel 1247 il rettore, cardinale Capocci, confermò al comune di Spoleto il dominio di Federico II sui luoghi descritti nel privilegio suo del 1241 e vi è nominata pure Castagnola.
Il castello dipendeva da Montecchio quindi dai potenti Signori di Giano, Montecchio e Gualdo Cattaneo; l'anno dopo, poi, con l'intento di ricevere il Castello di Montesanto di Sellano, consegno questi luoghi al nipote del Papa, Cybo. Il castello, in seguito, fece parte dei domini di Todi (sec. XVI), come si vede dallo stemma murato sulla porta castellana.
Salvo questa porta, pochi sono i resti dell'antico fortilizio: brani di mura ed una torre divenuta campanile, alcune abitazioni costruite in selci rosate tra cui una emergente sul lato Nord del castello ed una al centro dello stesso.
Nel sec. XVII il castello si dette gli Statuti comunitari. Il documento di trova nell'archivio di Stato di Spoleto. E' in carta pergamenacea, di carte 83 e misura 23x31x2. In apertura si legge: “Formularium Statuti Castri Castaneola.” Il volume è completo e ben conservato. Dopo le Tavole segue il Libro del Civile quindi Libro dei Malefitii, poi il Libro degli Straordinari, infine il libro dei Dannidati. E' uno statuto rurale che inizia con il Guardar le feste.
La Chiesa di Santa Croce, che poggia sulle mura castellane, ha documenti del sec. XVI, ma è più antica: presenta una bella cortina sulla facciata di conci squadrati.
Castagnola fu unita al comune di Giano nel 1861.