Cronaca

Castelluccio, non residenti chiedono centro aggregativo e area attrezzata

Bene la consegna delle chiavi per la delocalizzazione delle prime attività commerciali di Castelluccio (dopo ‘soltanto’ due anni dal terremoto), ma rimangono senza un luogo dove dormire sia i residenti – le 8 famiglie ancora in attesa di una Sae – che i non residenti, vale a dire i tanti proprietari di seconde case a Castelluccio che animavano per mesi il paese, vivendoci più o meno stabilmente. Ad intervenire è il Comitato civico Castelluccio di Norcia, che ricorda come “esistono oltre 20 famiglie di operatori a Castelluccio ancora senza dimora né alloggio”.

Il Comitato civico Castelluccio, nella persona del suo presidente Urbano Testa, in una nota esprime tutta la sua partecipazione alla gioia dei suoi compaesani che recentemente, dopo oltre 700 giorni di inattività, si sono visti consegnare alcune chiavi dei locali destinati alle attività di ristorazione, delocalizzati all’interno della struttura denominata “Deltaplano”. “Un primo passo verso un futuro nuovo, – evidenzia Testa – dove finalmente il lavoro e la dignità di alcuni, torneranno ad avere un valore. Allo stesso tempo esprimo rammarico, e dispiacere per l’ evidente abbandono del tessuto sociale e della comunità di castelluccio. Una Comunità non è composta esclusivamente di attività commerciali ma è l’unione di più persone, di fruitori di un territorio dove sono nati e cresciuti”.

“Come abitanti Non Residenti (o transumanti) prima e come Comitato Civico successivamente, – ricorda Urbano Testa – abbiamo richiesto sin dai primi giorni post sisma, uno spazio libero, una area limitata dove poter vivere a nostre spese il nostro paese. Abbiamo proposto una area attrezzata, una area sociale, un centro di aggregazione o semplicemente un parcheggio dove sostare tranquillamente. Abbiamo continuamente ricevuto rassicurazioni (e altri donazioni) per la realizzazione imminente di un centro aggregativo comunitario e di una area attrezzata per non residenti”. La normativa post sisma prevede infatti la possibilità, su richiesta dei Comuni alle Regioni, di costituire aree attrezzate per il collocamento di roulotte, camper e altre unità abitative immediatamente amovibili per finalità turistiche a tutti i cittadini proprietari di un immobile danneggiato a uso abitativo. Una misura pensata proprio per i proprietari di seconde case distrutte dal terremoto.

“Abbiamo invano richiesto, tramite istanza, – prosegue il Comitato – la riqualificazione del sito di stoccaggio macerie ad oggi inutilizzato, senza ricevere minima risposta. ‘Traccheggiando sulla ubicazione si ritarda la ricostruzione’ è ormai un leitmotiv con cui abbiamo imparato a convivere”.

“Apprendiamo solo dopo la consegna delle ‘chiavi’ e attraverso i media di informazione, della assegnazione di un ampio spazio aggregativo all’interno dell’ edificio “Deltaplano” destinato alla ‘scuola di volo Prodelta’. Benché negli anni abbiamo potuto apprezzare il lavoro di promozione del nostro territorio da parte della scuola, abbiamo anche potuto notare, purtroppo, una realtà distante dalla comunità castellucciana. Una presenza, quella della Scuola, positiva sì, ma fine a se stessa, per uno sport “esterno” a quelle che sono le dinamiche secolari e tradizionali del paese. Evidenziata per l’ ennesima volta la necessità di uno ‘spazio’ dove poter ricreare il tessuto sociale della nostra comunità, certi di ricevere disponibilità anche dalla scuola stessa, chiediamo pubblicamente di destinare la area polivalente sita nel deltaplano ad un uso non esclusivo della scuola di volo ma anche destinato all’utilizzo da parte delle associazioni locali intese come Comunanza agraria, Pro loco, Onlus Per la vita di Castelluccio e Comitato Civico di Castelluccio, che rappresentano la totalità della comunità castellucciana, residente e non residente, proprietari e villeggianti, commercianti agricoltori e allevatori; come per altro previsto art.2 DL 55- 2018 , LEGGE 15 dicembre 2016, n. 229 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016″.