Perugia

Castagnini via da Perugia, senza rimpianti

Lunedì pomeriggio è arrivata l’ufficialità di quello che si sapeva già un’ora dopo la retrocessione del Grifo in C (e forse anche prima): Renzo Castagnini non sarà più il direttore sportivo dell’AC Perugia.

La società biancorossa ha comunicato di aver trovato l’accordo con Castagnini per la risoluzione consensuale del rapporto contrattuale.

Un direttore sportivo che certamente non lascia rimpianti tra i tifosi del Perugia. Arrivato a fine ottobre per riempire la casella lasciata vuota da Giannitti, che aveva salutato al termine di una lite col presidente Santopadre, Castagnini era accreditato del successo ottenuto col Palermo, riportato in B. Anche se questo non aveva consentito di proseguire la nuova facoltosa e ambiziosa proprietà dei rosanero.

A Perugia c’era una stagione iniziata malissimo da raddrizzare. Si confidava nel mercato di riparazione per rinforzare una squadra che solo dopo il ritorno di Castori aveva dato qualche segno di vita. Pur nella consapevolezza che le finanze a disposizione di Santopadre non avrebbero consentito di fare follie.

E invece, le prime parole del ds sulla “difficoltà di fare mercato gennaio” e poi quelle sui “giovani da valorizzare” hanno subito fatto capire qual era il mandato ricevuto: far tornare i conti. Come poi ammesso dallo stesso Santopadre nel “famoso” comunicato sulla “maxi rata” dei contributi da onorare a dicembre.

E infatti a gennaio, dopo l’arrivo dello svincolato Struna (che almeno il suo l’ha fatto, visto anche l’infortunio poi occorso a Dell’Orco) è arrivato un altro nome indicato da Castori, il centrocampista Capezzi praticamente fermo da un anno e mezzo. E poi i giovani Cancellieri, per sostituire Beghetto sulla fascia sinistra tornata di proprietà del riscoperto Lisi, ed Ekong dall’Empoli. Con gli addii di Strizzolo e Melchiorri, per risparmiare sugli ingaggi. Indebolendo quell’attacco che ha fatto così tanta fatica ad andare in rete, decretando la disfatta del Grifo.