Città di Castello

Caso Asilo Cavour in Commissione, “Ecco tutti i motivi della chiusura”

Oggi l’Opera Pia Asilo Cavour chiude in ottemperanza alle norme di legge regionali sulla trasformazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, lasciando al Comune un patrimonio di 600mila euro, frutto del lavoro serio e a titolo gratuito con cui il consiglio di amministrazione ha ben amministrato i beni pubblici affidati, ma la scelta futura su cui tutti insieme siamo chiamati a confrontarci per un fatto sentimentale, morale e di principio, deve essere quella di tornare in quell’immobile con una destinazione che non potrà che continuare a essere unicamente educativa

Sono le parole con cui il sindaco Luciano Bacchetta ha espresso la posizione dell’amministrazione comunale durante la seduta della prima commissione consiliare permanente “Programmazione Economica”, alla presenza degli assessori Rossella Cestini e Michele Bettarelli, del presidente del CdA dell’Opera Pia Asilo Cavour Marco Onofri, con i membri Tiziano Sarteanesi e Alberto Bacchi e il consulente Corrado Rossi, e del dirigente scolastico del 1° Circolo Didattico Massimo Belardinelli.

Tornare nell’immobile – ha puntualizzato il sindaco – significa acquistarlo, ma anche ristrutturarlo per adeguarlo ai parametri sismici e di sicurezza attuali, cioè affrontare un investimento importante, superiore alle risorse che ci mette a disposizione l’Opera Pia Asilo Cavour, sul quale dobbiamo condurre valutazioni corrette, considerando le opportunità di finanziamento disponibili e tenendo conto dell’importanza di mantenere il servizio nel centro storico”.

Con la proprietà dell’immobile, Banca Intesa, c’era già una trattativa per l’acquisto che è stata improvvisamente interrotta dalla comunicazione dello sfratto, alla quale grazie alla disponibilità della Curia e al prezioso lavoro del dirigente Belardinelli, abbiamo risposto con una soluzione come quella dell’ex seminario (dove i piccoli alunni saranno trasferiti da lunedì 18 settembre) che è eccellente, ma deve essere considerata temporanea

Il sindaco, dopo aver anticipato che ci sarà un approfondimento sulla scelta del presidente dell’Opera Pia Officina Bufalini di non dare seguito alla fusione con l’Opera Pia Asilo Cavour, che poteva rappresentare un’alternativa alla chiusura, ha dato la parola a Corrado Rossi, che ha spiegato meglio i motivi della sfumata operazione con l’Opera Pia Bufalini: “Per completare la fusione alla Bufalini erano state poste tre condizioni: riportare nello statuto l’indicazione dell’ente Cavour, citare lo scopo dell’assistenza ai giovani e inserire la possibilità di indicare un rappresentante dell’Opera Pia Asilo Cavour, forse l’elemento che alla fine ha impedito l’operazione”.

Rossi ha poi evidenziato come l’ente chiuda la propria gestione con un attivo netto patrimoniale di circa 600 mila euro, di cui 300 mila contante, ribadendo come “la mancanza di risorse impedisca concretamente ogni possibilità di proseguire l’attività“.