Città di Castello

Casa di Comunità, niente ex ospedale “Si farà alla Madonna del Latte” | Minoranze “Spazi inadeguati”

Con 15 voti favorevoli (Pd, Psi, Luca Secondi Sindaco), il ‘no’ della Lega e 5 astensioni (Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, Fd’I, FI e Castello Civica), il Consiglio comunale tifernate ha approvato la deliberazione di giunta per la permuta della proprietà dell’immobile del Centro di Salute di via Vasari tra Comune e Usl Umbria 1

Inizia così, di fatto, il percorso di realizzazione della nuova Casa di Comunità a Città di Castello, sulla quale la Regione investirà fondi del Pnrr per 1 milione 700 mila euro, più 834 mila euro per due Centrali Operative Territoriali (COT).

Come spiegato dall’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli, l’atto della giunta ha recepito l’operazione conclusa con l’Usl Umbria 1 per la permuta dell’immobile della Casa Albergo per anziani di via Luca Signorelli (di proprietà dell’azienda sanitaria) con gli immobili (del Comune) che ospitano i centri di salute di via Vasari-via Togliatti (quartiere Madonna del Latte) e di via Unione Sovietica (a Trestina).

Il Comune di Città di Castello aveva sempre sostenuto la soluzione dell’ex ospedale, ma non si è tirato indietro quando si è trattato di fare i conti con la realtà e mettere a disposizione del progetto della Casa di Comunità l’immobile di via Vasari, pur di garantire ai cittadini questo servizio e fare di tutto per mettere la Regione nella condizione di investire a Città di Castello piuttosto che in altri territori”, ha chiarito il sindaco Luca Secondi, intervenendo nel dibattito in aula.

In precedenza Arcaleni (Castello Cambia) aveva preannunciato la propria astensione, sottolineando: “La permuta sancisce che la Casa di Comunità sarà realizzata in via Vasari, come voluto dalla Regione, chiudendo per sempre la strada alla soluzione dell’ex ospedale”. Mancini (Lega) ha espresso la propria contrarietà rimarcando come la scelta giusta per la Casa di Comunità fosse l’ex ospedale: L’immobile di via Vasari non è sufficiente per una città come la nostra, né per metratura, né per parcheggi disponibili, né per posizione, rispetto alla collocazione nel centro storico della città. La Regione ha scelto di fare una Casa di Comunità davanti ai carrelli di un supermercato e davanti ad una chiesa”.

Una volta venuta meno la scelta dell’ex ospedale – ha ribadito Secondic’è stata un’istruttoria da parte di Usl e Regione per valutare immobili pubblici odemaniali, visto il finanziamento col Pnrr da funzionalizzare per la Casa di Comunità. Ecco perché era d’obbligo da parte del Comune Città di Castello, pur confermando la preferenza per l’ex ospedale, mettere a disposizione i propri immobili per questo obiettivo. Posso condividere la valutazione sulla ristrettezza della superficie che verrà utilizzata, tant’è che nella comunicazione ufficiale all’Usl abbiamo dato la disponibilità di un ulteriore terreno per poter allargare l’area da destinare all’investimento”.