Cronaca

Carabiniere a luci rosse, nuove accuse e rito immediato “violenza sessuale e concussione”

Un nuovo elemento in mano agli inquirenti, tale da far decidere alla procura di andare dritta per la sua strada e chiedere un giudizio immediato cautelare per il carabiniere accusato di adescamento di minore, concussione e violenza sessuale. Sembra fortificarsi dunque il quadro delle accuse nei confronti del brigadiere di 53 anni, in servizio a Gualdo Tadino fino al febbraio scorso – ora sospeso – e che l’11 ottobre comparirà davanti al tribunale. L’alternativa è quella che il militare, difeso dall’avvocato Nicola Di Mario, chieda di essere giudicato con un rito abbreviato, condizionato alle testimonianze delle presunte vittime. Questo evidentemente in esito a recenti novità di cui evidentemente la difesa non conosce ancora il merito.

Alla data dell’udienza innanzi alla Corte di Cassazione, nella quale l’uomo ha fatto ricorso alla decisione del tribunale del Riesame (rigettato) le accuse erano state riqualificate dal gip (che aveva emesso la misura di custodia cautelare) da concussione ad induzione indebita. Tra i nuovi elementi che hanno motivato il pm Michele Adragna a procedere sulla sua prima linea potrebbe esserci un’altra accusa, di un’altra donna straniera che potrebbe aver confermato incontri con il carabiniere. Se così fosse gli episodi contestati sono dunque saliti a quattro.

Il primo – quello dal quale è scaturita l’indagine e che ha portato gli investigatori a “setacciare” il pc del brigadiere scoprendo filmini hard e rapporti con altre donne – riguarda la minorenne che ha denunciato di essere stata avvicinata dall’uomo. Il secondo nelle contestazioni sarebbe stato commesso nei confronti di una giovane approfittando della sua debolezza psichica, e di cui il militare secondo il gip doveva avere “piena consapevolezza della condizione di palese inferiorità/manipolabilità/suggestionabilità della ragazza”. Il terzo e dunque forse adesso anche un quarto riguardano la concussione e la violenza sessuale.