Cronaca

Biodigestore di Casone, proposto comitato di sorveglianza

Resta alta l’attenzione sul progetto del nuovo biodigestore da realizzare in località Casone: lunedì sera, nuova riunione aperta alla cittadinanza, organizzata da Sinistra Italiana al circolo ricreativo di Sterpete.

Un dibattito serrato e molto partecipato, a tratti aspro e con toni accesi persino,  durato circa tre ore, al quale hanno partecipato, oltre a rappresentanti del comitato civico che si oppone alla costruzione dell’impianto, anche Fausto Galilei direttore dell’Ati3, esponenti di Legambiente e dirigenti di SI con le conclusioni del capogruppo consiliare Elisabetta Piccolotti.

Un’assemblea pubblica, come più volte specificato, né pro né contro l’impianto, ma indetta per informare e promuovere il confronto. Obiettivo sostanzialmente centrato, considerando che dal clima di aprioristica contrarietà e da alcuni allarmismi ingiustificati dei primi giorni, sembra avviarsi un proficuo, seppur tardivo, processo di partecipazione.

Dallo scontro totale al confronto quindi, e già si delineano nuovi scenari e spazi di manovra, come ad esempio la proposta di istituire un vero e proprio comitato di sorveglianza, che veda la presenza di cittadini esperti e residenti, sia per vigilare sulla fase burocratico progettuale, che sulla futura operatività.

Gli esponenti del ‘comitato del no’ restano critici e dubbiosi, principalmente sugli aspetti legati alla salute dell’uomo e degli animali, dell’inquinamento idrico ed atmosferico, del traffico e delle ricadute economiche per le casse pubbliche.

Gli altri interventi hanno invece rassicurato sull’assenza di rischi per l’uomo e per l’ambiente, sottolineando anzi che il biodigestore non potrà che migliorare le attuali condizioni dell’area.

Ad ogni modo, lo stesso direttore dell’Ati3, Fausto Galilei, ha dichiarato che non aumenterà il numero di camion diretti a Casone, e non arriverà neanche un sacchetto di immondizia da fuori regione, al massimo – è stato detto – nei periodi in cui il biodigestore potrebbe andare a pieno regime, sarebbe possibile trattare quelli della zona di Bastia Umbra ed Assisi.

Tra i vantaggi illustrati, quello della diminuzione dei cattivi odori, puntando comunque al miglior trattamento possibile su arrivo e stoccaggio. Il progetto non è ancora stato approvato in via definitiva dalla Regione dell’Umbria – ha fatto sapere Galilei – e può quindi subire variazioni.

Nei prossimi giorni saranno organizzate nuove occasioni di partecipazione.