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BASTA AI PAESAGGI RICOPERTI DI PANNELLI FOTOVOLTAICI. MA IL CONSIGLIO COMUNALE DICE NO

(Fda) E' stato l'unico discusso al consiglio comunale di ieri a Perugia e ha incassato ampia condivisione tra le forze politiche ma un secco “no” al voto finale l'ordine del giorno presentato dal consigliere Giorgio Corrado (Pdl) per evitare il consumo del terreno agricolo con l'installazione di nuove distese di pannelli fotovoltaici.

Quello dei “campi fotovoltaici” è un problema annoso, emerso in tutto il territorio nazionale, da quando i forti incentivi alla produzione di energia elettrica dal sole hanno reso conveniente l'abbandono delle colture dei terreni, per ricoprirli con pannelli solari ben più redditizi ma con elevato impatto visivo.

Con l'ordine del giorno discusso ieri pomeriggio in consiglio, il consigliere Corrado proponeva di mettere un freno al fenomeno, che ha visto campi fotovoltaici cambiare l'aspetto di tante colline e campagne intorno a Perugia, da Ponte Pattoli a Casacastalda. L'odg intendeva “impegnare il sindaco e la giunta a intervenire sul problema del consumo del territorio agricolo, attraverso specifiche norme del regolamento edilizio”.

“Mettere un pannello è la stessa cosa che fare una casa”, ha detto Corrado, presentando la sua proposta. “Se per una semplice recinzione chiediamo che ci sia una concessione edilizia, parlando in caso contrario di abuso edilizio, io non capisco perché in assenza di un cambiamento di destinazione d'uso del suolo, il pannello non debba subire la stessa sorte”.

Secondo la proposta del consigliere, l'installazione di nuovi pannelli avrebbe dovuto essere preceduta da un cambiamanto di destinazione d'uso del terreno, da trasformare in “insediamento produttivo”, divenendo quindi vincolati a una specifica autorizzazione comunale. Questo, secondo Corradi, per far si che al posto dei campi coltivati, fossero stati scelti dei parcheggi o dei tetti di capannoni per l'installazione dei complessi fotovoltaici, come nel caso citato dello stabilimento della Perugina, che ha ricoperto il piazzale del parcheggio antistante di pensiline fotovoltaiche.

La lunga sequenza di interventi seguita alla proposta, ha mostrato un'ampia sensibilità al tema da parte di tutto il consiglio, che ha condiviso la necessità di dare un sistema di incentivo all'installazione di pannelli in zone industriali e abitate fuori dal centro, disincentivando invece il consumo di terreno sottratto all'agricoltura.

Solo l'assessore all'Urbanistica e all'edilizia Valeria Cardinali ha contestato apertamente la proposta: “Il regolamento edilizio non è lo strumento che può intervenire”, ha detto ieri durante la seduta. “La gerarchia delle fonti non ce la possiamo inventare”. Secondo la Cardinali infatti una proposta del genere andrebbe contro le normative nazionali e regionali che regolano l'installazione dei pannelli, mentre per quanto di competenze comunale ci sarebbero già i “paletti” imposti dal piano regolatore. “Siamo gli unici ad aver messo nel nostro Tuna una serie di paletti per quanto possibile porli”, ha detto la Cardinali.

Fatto sta che alla fine arriva la proposta al consigliere Corrado di ritirare la proposta e di riportarla in commissione, per affinarla e ripresentarla in seguito al consiglio. Proposta rifiutata, perché secondo Corradi “palesemente mirata a rimandare il tutto a chissà quando e a togliere la nostra paternità politica all'iniziativa”. L'ordine del giorno è stato dunque bocciato, con soli sei voti a favore e 15 no, prima dello scioglimento alle sei e mezzo del consiglio.