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Banche: “SOS desertificazione sportelli. Guerra? Timori, ma non panico”

A livello locale, preoccupa la desertificazione degli sportelli bancari, con molti piccoli centri che ormai ne sono privi. Guardando allo scenario internazionale, ma con ripercussioni anche sull’economia locale e sugli investimenti dei risparmiatori, c’è preoccupazione per gli effetti del conflitto in Ucraina e le sanzioni alla Russia, anche se tra la clientela non c’è stato il panico.

Il segretario Uilca Umbria Luciano Marini

Luciano Marini, segretario della Uilca Uil Umbria, fa il punto sulla situazione del sistema bancario locale. Vista da chi in banca ci lavora e anche dal punto di vista della clientela che viene ogni giorno negli sportelli.

Desertificazione bancaria

Anche se ormai in un terzo dei comuni umbri non ci sono più sportelli bancari. Una situazione che mette in difficoltà soprattutto le persone anziane o che hanno difficoltà a spostarsi. “Siamo in attesa – dice Marini a questo proposito – di un incontro con la Regione. Abbiamo visto con favore i sindaci che hanno posto il problema. Con iniziative a Perugia, a Castel Ritaldi, Castiglione del Lago, Foligno, Arrone”.

“Il trend di riduzione degli sportelli bancari – aggiunge – incide negativamente anche sulla qualità della vita nei piccoli borghi”.

La trattativa su Sviluppumbria

I sindacati di categoria con la Regione devono affrontare anche il tema Sviluppumbria. “C’è un preaccordo – informa Marini – che deve essere arricchito di contenuti. Occorre tenere conto della specificità”.

Ripresa redditività delle banche nel 2021

I dati del 2021 sull’andamento delle banche sono definiti “confortanti”, con una ripresa della redditività e dei ricavi. “nel 2021 – spiega Marini – crescono le commissioni e i ricavi da negoziazione. I costi operativi sono più bassi dei ricavi.

Crediti problematici

Gli Npl (Nonperforming Loan, cioè i crediti deteriorati) sono diminuiti, al netto delle coperture. “Per due terzi – prosegue marini – sono crediti problematici, non sofferenze vere, che sono circa un quarto. La differenza è data da sconfinamenti sui conti correnti”.

La guerra in Ucraina

Una situazione che lo scenario internazionale può mutare, soprattutto per gli istituti di credito più esposti in Russia. Soprattutto UniCredit, “che storicamente – ricorda Marini – copre il mercato dell’est Europa”. Turbolenze a cui si somma la dinamica inflattiva, con il rischio della stagflazione (elevata inflazione e bassa crescita) in tutta Europa. “Ad oggi – dice Marini a questo proposito – gli effetti non sono prevedibili. Il rischio per il sistema bancario è che tornino a crescere Npl”.

E la clientela, i piccoli risparmiatori, come stanno reagendo agli andamenti dei mercati? “C’è preoccupazione – afferma Marini – ma non c’è il panico tra la clientela”.