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Auto ex ministro Rotondi imbrattata di sterco / Polizia indaga

Il lato più oscuro di Città di Castello è venuto fuori ancora una volta, stavolta in una fredda ma soleggiata domenica di inizio marzo. Proprio ieri mattina, infatti, l’ex ministro Gianfranco Rotondi è stato vittima di un grave quanto incredibile atto vandalico ai danni della sua autovettura, imbrattata con dello sterco di cane su maniglia e finestrino. Con il medesimo materiale organico, inoltre, sarebbero state scritte anche frasi minacciose contro il politico campano.

Rotondi si trovava a Città di Castello in forma privata insieme alla moglie e alle tre figlie, con le quali ha condiviso la spiacevole sorpresa dopo aver partecipato alla messa domenicale nella Cattedrale tifernate. L’ufficio stampa dell’ex ministro ha fatto sapere che “non è la prima volta che si verificano questi episodi, tant’è che Rotondi aveva sospeso il giro delle ‘Cento Città’ del ‘governo ombra’ dopo che vi erano stati episodi di vera e propria violenza, l’ultimo verificatosi a Perugia”.

La foto che documenta l’imbrattamento è stata postata dallo stesso Rotondi, ieri sera, sul suo profilo Twitter. Sotto l’inequivocabile e rassegnata didascalia: “A questo è ridotta la politica: ecco la mia auto a Città di Castello. Stesso materiale organico per frasi di minaccia”. L’illustre vittima dell’atto vandalico, sempre sul social network, ha inoltre dichiarato: “In Spagna iniziarono con lo sterco ai politici poi venne Podemos. Niente avviene a caso. Mi chiedete perché colleziono tante aggressioni, forse perché mezza Italia odia i Dc e mezza Italia i berlusconiani. E io rappresento entrambi”.

Parole di solidarietà sono arrivate dalla coordinatrice regionale di Forza Italia Catia Polidori e dall’onorevole Rocco Girlanda. La prima, esprimendo sentimenti di profondo sdegno, ha dichiarato: “Gianfranco è un uomo ed un politico moderato ed anche per questo si fatica a comprendere un atto tanto vile quanto indegno. Spero che gli inquirenti facciano al più presto luce sullo spregevole accaduto e che gli autori siano individuati e puniti. Da tifernate sono certa che i responsabili non siano membri della nostra comunità, da sempre attenta ai valori di civiltà, ospitalità e accoglienza”.

E’ triste constatare – ha detto invece Girlanda – il verificarsi di simili episodi nei confronti di un esponente politico di chiara cultura liberale, democratica, moderata sempre aperto al dialogo e al confronto, da sempre impegnato per quella vera e sana politica che ha impersonato in tutti i molteplici ruoli istituzionali che ha sempre ricoperto“.

La Polizia di Città di Castello sta tuttora indagando per cercare di risalire ai vandali. Fondamentali potrebbero essere le immagini delle videocamere di sorveglianza dell’albergo nei pressi del quale l’auto del politico era parcheggiata.