Assisi

Assisi, il Pincio torna a nuova vita: presentato il progetto di rilancio

Il Pincio riapre per una sera, in cui si parla della sua (futura) riapertura perenne dopo i lavori di riqualificazione. La serata, una sorta di pot-pourri che ha messo insieme talk show, musica, video-proiezioni e recitazioni, tutte legate al tema del Parco Regina Margherita, ha visto anche la presentazione del progetto di riqualificazione, che è a grandi linee pronto, anche se in attesa del placet della Soprintendenza.

Come noto, la struttura è chiusa da circa un anno, a seguito di un’ordinanza del sindaco (dicembre 2018) che l’ha classificata come insicura a causa di alberi pericolanti e parte del muro a rischio. A presentare il progetto di rilancio, l’assessore ai lavori pubblici Alberto Capitanucci e il sindaco Stefania Proietti.

Per quanto riguarda le alberature, fatte le diagnosi e il progetto, è in corso la stima dei costi per la riqualificazione arboricolturale (bosco e sottobosco, che dovrebbe completarsi a febbraio, con partenza prevista a novembre; in tutto, il costo è di circa 100.000 euro).

Il Pincio vedrà poi la realizzazione di uno spazio ristoro, bagni e spazi accessori, un percorso sul tema dell’acqua e in generale ci sarà un “ripensamento” degli spazi che tuteli il passato ma proietti il Parco Regina Margherita nel futuro, anche “aprendolo” agli altri spazi cittadini, come la Rocca Maggiore e Minore e il Monte Subasio, con relativo Parco.

Il tutto, senza dimenticare una possibile collaborazione con il Convitto Nazionale, che permetterebbe di aprire il parco anche alla zona di espansione di Assisi, dove vivono la maggior parte dei residenti del centro storico (allargato).

Una volta terminata la riqualificazione arboricolturale, toccherà ai lavori veri e propri. Una seconda fase che, come anticipato febbraio, punta a completare in forma organica il “restauro ambientale” del parco: il ripristino e rifunzionalizzazione dei percorsi, dei terrazzamenti e dei manufatti originari del nostro ottocentesco “bosco urbano” si coniugherà con la reinterpretazione in senso attuale dei servizi, degli accessi, dell’illuminazione, della relazione con il tema dell’acqua.

I lavori – ha anticipato l’assessore – saranno effettuati a stralcio, così da consentire una riapertura, seppure “a pezzi”; nella migliore delle ipotesi, almeno per la prima parte, potrebbero completarsi entro la fine del 2020.

Per ora il progetto prevede che zona dell’anfiteatro sarà realizzato il baricentro ricreativo del Pincio, tra l’altro spostando il chiosco dall’attuale ingresso. Che, nelle intenzioni della giunta, non sarà più un ingresso, visto che l’idea è di creare una sorta di cunicolo che unisca il Parco Regina Margherita e Pincetto, separati dalla trafficatissima strada statale. Nella zona dell’attuale ingresso sarà realizzato un catino contemplativo, primo “impatto” con il percorso sull’acqua; l’idea è di “ispirarsi” ai lavori di Richard Serra, artista noto per i suoi archi monumentali, le spirali e le ellissi.

Una volta conclusa la parte ricreativa e realizzato il nuovo ingresso, ci saranno ulteriori intervento (sul belvedere, che non rimarrà il solo) e sulle mura, da mettere in sicurezza. Successivamente si penserà al coinvolgimento di svariati enti e associazioni, per rendere il Pincio un parco vivo.

Ottenuto il placet della Sovrintendenza, si farà il punto sui vari progetti e sulle risorse finanziarie da mettere a disposizione, anche se, ultimati i lavori da parte del Comune, la speranza – come anticipato dagli stessi promotori della serata, tra gli altri Maurizio Terzetti e Mario Bellini che insieme a un altro centinaio di persone hanno realizzato l’inizativa Assisi va al Pincio –  è che i vari sodalizi e associazioni si producano “in concrete iniziative in grado di unire Assisi e il Pincio”. Bene la riqualificazione, insomma, ma poi il parco va anche fatto vivere.