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ANCHE PAOLO TRENTA, PRESIDENTE DEL CENTRO STUDI DI FOLIGNO, CONTRO LA GELMINI

“C'è grande preoccupazione per i corsi di laurea decentrati, a causa dei forti tagli della legge Gelmini”.

Lo ha dichiarato Paolo Trenta, presidente del Centro Studi di Foligno. Nella sede del Centro Studi folignate sono ospitati alcuni importanti corsi di laurea attivati dall'Università di Perugia e da diversi anni la città di Foligno accoglie seicento studenti universitari che hanno scelto di frequentare i corsi di laurea di infermeria, fisioterapia e coordinamento delle attività di protezione civile.

“Il Rettore ieri ha annunciato minore risorse per 20 milioni di euro – ha detto Trenta che ricopre anche l'incarico di assessore al Comune di Foligno – è evidente che ciò mette seriamente a rischio la sopravvivenza dei corsi di laurea presenti a Foligno e, più in generale, la diffusa e sapiente presenza di molti corsi di laurea che hanno ragione di esistere e addirittura di svilupparsi. Soprattutto nelle sedi distaccate si è espressa una formula nuova ed originale di una Università sempre più attenta alle aspettative degli studenti e delle loro famiglie, capace anche di ottimizzare spazi, risorse umane e capitali. I tagli che interessano l'Università italiana non solo mortificano l'impegno e la dedizione dei tanti operatori della conoscenza, ma non considerano – si teme che non conoscano – minimamente i punti di forza e di eccellenza che si sono sviluppati sui territori negli ultimi anni. Allo studente sono offerte didattica e ricerca di eccellenza in città che hanno saputo e voluto attrezzare spazi, attivare servizi, incrementare la qualità della vita e conservare dimensioni urbane a misura di studente. Chi giustifica questi tagli banalizzando e declassando questi studenti alla categoria di allievi da “liceo” probabilmente non ha mai visto queste “classi da liceo”, non ha mai messo piede in queste strutture. Non ha mai apprezzato serietà e approccio critico nel proprio lavoro sia da parte dei docenti che degli studenti. Si è limitato ad una riflessione quantitativa più che qualitativa. Se la vera esigenza è quella di risparmiare, non si cada nel ridicolo errore di considerare la spesa per l'istruzione come un costo. E' un investimento. Un dato oggettivo è che gli studenti dei corsi di laurea a Foligno ricevono una solida preparazione universitaria; un'altissima percentuale di essi conclude il proprio percorso formativo senza problemi e raggiunge il risultato della laurea nei tempi previsti. Tutti maturano competenze ed esperienze che li portano presto a potersi proporre con successo sul mercato del lavoro. Si registra davvero uno dei più alti rendimenti di quanto investito da Università, giovani e famiglie. Paradossalmente, ora tutto questo sfugge alle logiche di un legislatore che ha chiaramente gli occhi puntati sui conti e nel cuore un'idea di Stato che rifiuta di investire sul Sapere e che si accosta a questo settore con un atteggiamento miope, incapace concretamente di pensare al proprio futuro e a quello dei giovani”.