Perugia

Ambiente, il Comune di Perugia boccia le proposte di Fridays for Future

La III Commissione Consiliare del Comune di Perugia boccia, per mano della maggioranza, la mozione per la Dichiarazione di emergenza climatica ed ambientale.

A darne notizia la pagina perugina dei Fridays for Future, che ha contribuito alla stesura del documento insieme a FIAB Perugia Pedala, Extinction Rebellion Perugia, Circolo Legambiente Perugia e Valli del Tevere. E che ora lancia l’accusa di un comune di Perugia scarsamente interessato al tema dell’ambiente.

Cosa proponevano le associazioni

Come reperibile nel video pubblicato dalla pagina FFF Perugia, i proponenti della dichiarazione chiedevano al Comune di Perugia di:

  • ridurre le emissioni (con obiettivo 100% entro il 2035),
  • l’installazione, dove possibile, di impianti per energie rinnovabili nei palazzi di proprietà del Comune e che
  • l’approvvigionamento di energia dell’Ente per il riscaldamento arrivasse da fonti rinnovabili.

Per raggiungere questi obiettivi il Comune avrebbe dovuto coinvolgere l’Università degli Studi di Perugia, e da parte sua farsi promotore di interventi a favore della sostenibilità, e di specifiche iniziative sul tema dell’ambiente per coinvolgere le scuole e i giovani.

La mozione era stata mediata dall’opposizione (Francesco Zuccherini, Sarah Bistocchi, Erika Borghesi, Fabrizio Croce, Giuliano Giubilei, Lucia Maddoli, Nicola Paciotti ed Elena Ranfa) “per rendere il testo accettabile da tutte le forze politiche in Consiglio Comunale” ed erano stati anche aggiunti i suggerimenti pervenuti dalle associazioni e i movimenti, ma anche “suggerimenti proposti dalla maggioranza stessa“.

Ma quella stessa maggioranza ha poi bocciato il documento perché, secondo la pagina Facebook Fridays for Future Perugia, “conteneva linee guida ‘troppo perentorie’ e non mere ‘indicazioni’“, che sarebbero state preferite in quanto così, una volta approvato, l’atto avrebbe potuto finire in un cassetto e venire dimenticato.

“Uno schiaffo alle migliaia di persone scese in piazza e alle realtà del territorio che si battono quotidianamente per lasciare un mondo alle prossime generazioni”

Pagina Fb dei Fridays for Future

Mozione sull’ambiente bocciata, le associazioni: “Schiaffo a chi scende in piazza”

Questo è uno schiaffo alle migliaia di persone che sono scese per le strade di Perugia a gridare che non c’è più tempo, che è necessario agire ora. Questo è un insulto a tutte le realtà del territorio che si battono quotidianamente per un mondo da lasciare alle prossime generazioni“, concludono i firmatari, facendo i nomi di chi ha bocciato la mozione: Valigi Luca (Lega Salvini per Perugia); Ricci Roberta (Lega Salvini per Perugia); Pici Massimo (Perugia Civica); Casaioli Cristiana (Progetto Perugia Romizi Sindaco); Lupatelli Federico (Fratelli d’Italia); Mencaglia Riccardo (Fratelli d’Italia) e Renda Francesca Vittoria (Blu).

Bocciatura della mozione, la tesi della maggioranza

A spiegare il voto contrario della maggioranza è stata proprio il consigliere Ricci, che – come visibile nel video qui sopra, dal minuto 12.30 al minuto 19 circa – ha parlato di un “Testo completamente stravolto“, con “indicazioni perentorie, che non è possibile accettare in un momento come questo. Sono linee di indirizzo rigide, che hanno dei costi“.

La consigliera della Lega ha anche smentito che il Comune non abbia alcun progetto in campo per l’ambiente, ricordando ad esempio il progetto Clivut, che “rientra nelle linee guida dell’agenda 2030, cui noi partecipiamo l Comune di Bologna. Ma in generale, secondo la Ricci, spesso quelli proposti “sono solo slogan. Ad esempio, la cementificazione urbana: avete sotto gli occhi il progetto della Nuova Monteluce, non portato avanti da questa giunta, una ferita che non si potrà sanare all’interno dell’urbanistica di Perugia“.

Per Ricci “Ci sono criticità nella nostra città, ma dire che bisogna diventare rigidi in questa maniera non è comprensibile. Non si può imporre, né stravolgere quanto concordato, con un testo totalmente diverso. Siamo d’accordo che bisogna ridurre il consumo di suolo e raggiungere criteri di sostenibilità, per arrivare a zero, ma servono anche potenti finanziamenti da parte dello Stato. Oggi impegnare il sindaco con un odg del genere significherebbe non poter più rilasciare permessi di costruire. Questo testo per noi non è votabile“.