Cronaca

Amanda Knox e Donald Trump, vota Clinton e lui si risente “Gli dovevo lealtà?”

Amanda e la politica. “Donald Trump mi ha sostenuta durante la crisi peggiore ed il momento più difficile della mia vita, difendendo la mia innocenza quando ero sotto processo per omicidio in Italia. Ora è diventato presidente degli Stati Uniti e riferiscono che sia molto arrabbiato con me perchè non l’ho votato. Gli devo lealtà?”.

A scriverlo, in una lettera pubblicata dal Los Angeles Times, è stata la stessa Amanda Knox, dopo che, nei giorni scorsi, quando l’imprenditore italoamericano, George Guido Lombardi, aveva detto al New York Times che il presidente Trump era molto contrariato per il fatto che Amanda avesse votato Clinton nonostante lui l’avesse sostenuta anche finanziariamente negli anni di carcere in Italia.

Lombardi, ha un appartamento nella Trump Tower di Manhattan e sostiene di avere rapporti di amicizia e buon vicinato con il tycoon. “Grazie, presidente per il sostegno – scrive Amanda nella lettera – ma la questione più importante è: cosa devo alla mia nazione? Impegno civile, attenzione alle questioni che interessano i miei concittadini e sostegno alle politiche che meritano sostegno, anche se ciò dovesse far arrabbiare il presidente”. Che, ad onor del vero, nel 2011, in un tweet scriveva: “Tutti dovrebbero boicottare l’Italia, se Amanda Knox non sarà liberata: è completamente innocente”: Trump aveva anche annunciato che non sarebbe più andato in Italia finché Amanda non fosse stata liberata.

“Non è colpevole – scrisse il presidente americano – non è mai stata colpevole, è accusata senza motivo. L’unica ragione a cui posso pensare è che il pubblico ministero italiano sia folle”. Ma Amanda, assolta in via definitiva insieme all’ex fidanzata Raffaele Sollecito, non ci sta: “Ho ricevuto critiche negative dai suoi sostenitori anche prima che i commenti di Lombardi fossero pubblicati”, ha scritto nella lettera. “Sostenevano che io dovessi fedeltà a Trump e si sono indignati quando ho criticato le sue politiche spiegando i motivi del mio ‘endorsement’ a Hillary Clinton”. E, in chiusura, scrive: “Solo nelle ‘repubbliche delle banane’ i leader politici distribuiscono favori ai cittadini in cambio del loro silenzio e del loro voto”.

A distanza di dieci anni dall’omicidio di Meredith Kercher (per il quale è stata condannata poi assolta in via definitiva), Amanda Knox è diventata un ‘personaggio’ fuori e dentro gli Stati Uniti ed ora anche un commentatore politico a quanto pare.