Città di Castello

Altrocioccolato, caso finisce in Regione “Mancata organizzazione un danno per tutta l’Umbria”

Come ormai noto da giorni – dopo il categorico rifiuto degli organizzatori anche alla proposta di Guarducci che avrebbe offerto tensostrutture gratuite – Altrocioccolato 2023 non si farà.

Il caso finirà addirittura in Consiglio regionale, con un’interrogazione di Thomas De Luca (M5S) – elaborata insieme alla consigliera comunale tifernate Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) e al costituendo gruppo M5S Altotevere. Il capogruppo pentastellato chiederà infatti alla Giunta “se intenda procedere attraverso un finanziamento straordinario al recupero dell’edizione 2023 di Altrocioccolato con un’edizione nella primavera 2024 da aggiungere all’appuntamento classico di ottobre.

La tre giorni di Altrocioccolato non avrà luogo per la prima volta in 20 anni, escludendo lo stop causa Covid. Secondo quanto dichiarato dall’associazione UmbriaEquoSolidale – organizzatrice dell’evento – questa decisione è scaturita proprio dalla mancata messa a disposizione da parte del Comune di Città di Castello delle “tradizionali” tensostrutture, utili a ospitare gli stand in coordinamento con la successiva Mostra del tartufo bianco 2023, organizzata dall’Ente tifernate.

Altra pietra dello scandalo è stata una dichiarazione dell’amministrazione comunale, che ha sostenuto come UmbriaEquoSolidale non avrebbe fornito rendicontazioni puntuali delle passate edizioni, non fornendo analisi dettagliate delle spese sostenute con le risorse pubbliche assegnate. “Eppure – aggiunge De Luca – da quanto abbiamo potuto visionare, le rendicontazioni non solo erano puntuali ma anche con il dettaglio di riferimento delle attestazioni di spesa. Se l’amministrazione comunale avesse riscontrato carenze informative avrebbe potuto e dovuto procedere con ulteriori accertamenti della gestione delle risorse pubbliche attraverso gli organi competenti”.

Il Comune di Città di Castello ha inoltre contestato agli organizzatori la mancata realizzazione dell’edizione del 2021, nonostante l’associazione avesse comunicato ufficialmente l’impossibilità di organizzare l’evento in piena pandemia. “Una situazione che ha contribuito al mancato finanziamento della legge regionale ‘3/2007’ sulla ‘Diffusione del commercio equo e solidale in Umbria’. L’annullamento rappresenta un grave danno d’immagine, non solo per l’Alto Tevere ma per l’intera Regione Umbria”.