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Alta Umbria, Una rete per le comunicazioni di emergenza

Una rete per le comunicazioni di emergenza coprirà tutta l’Alta Umbria grazie ad un progetto che prevede l’installazione di ponti radio mobili e fissi nel territorio. Nei giorni scorsi è stato sottoscritto a Città di Castello il protocollo d’intesa tra il sindaco tifernate Luciano Bacchetta, rappresentato dall’assessore Massimo Massetti, Maria Luisa D’Alessandro, commissario straordinario del comune di Gubbio, Marco Locchi, prosindaco di Umbertide, Fabio Buschi, sindaco di San Giustino, Giuliana Falaschi, sindaco di Citerna, Mariano Tirimagni, sindaco di Montone, Ottavio Anastasi, sindaco di Valfabbrica, Mirko Ceci, sindaco di Pietralunga e Letizia Michelini, sindaco di Monte Santa Maria Tiberina. “Sulle garanzie per l’emergenza i comuni dell’Alta Umbria hanno un handicap comune, la conformazione frastagliata del territorio, e allo stesso tempo un punto di forza nella sinergia con cui stanno lavorando per strutturate una rete di pronto intervento per la gestione di eventuali eventi straordinari” hanno dichiarato sindaci e rappresentanti degli enti locali al momento della firma dell’atto che autorizza la presentazione del progetto al bando regionale Servizi nell'ambito della salute e della sicurezza della persona pubblicato dal Gal.
Abbiamo intenzione di potenziare gli strumenti della comunicazione radio nelle situazioni di emergenza nell’area che ricomprende i territori dell’Alto Chiascio e dell’Alto Tevere, considerato il fatto che nei casi di calamità o criticità – aggiungono gli amministratori – una delle prime conseguenze che si verificano è l’interruzione delle comunicazioni telefoniche, con il conseguente blocco del flusso di informazioni tra chi coordina e gestisce gli interventi di soccorso”. Nello specifico il progetto si struttura in tre interventi per installare ponti radio che consentiranno di mantenere attive le comunicazioni radio fra le sedi dei Centri operativi comunali dell’Alto Chiascio e dell’Alto Tevere e i rispettivi Centri operativi misti di Gubbio e Città di Castello anche nelle zona di ombra grazie ad un mezzo mobile.