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AL CONCORSO INTITOLATO A ” TIZIANA LA ROCCA” VINCE IL PRIMO PREMIO UN RAGAZZO BIELORUSSO

Un ragazzo bielorusso si è aggiudicato il premio di mille euro messo in palio per il concorso scolastico intitolato alla docente Tiziana La Rocca.

La cerimonia di premiazione è fissata per mercoledì 26 novembre a Foligno (ore 10,30, sala consiliare in piazza della Repubblica).

L'iniziativa, proposta dal Comune di Foligno in compartecipazione con la famiglia della professoressa Tiziana La Rocca, per onorarne la memoria a tre anni dalla scomparsa, era riservata agli studenti immigrati, iscritti alle scuole superiori, che dovevano svolgere un elaborato sul tema: “La scuola che vorrei: riflessioni, osservazioni e proposte per favorire il dialogo interculturale, l'integrazione scolastica di studenti di diversa provenienza culturale e la qualità della vita relazionale nelle scuole secondarie di secondo grado”.

La commissione di valutazione dei 25 elaborati pervenuti, formata dall'avvocato Giovanni la Rocca, dal sindaco di Foligno, Manlio Marini, da un referente della Caritas diocesana, dall'Associazione Casa dei Popoli, dalla Pastorale Giovanile Sinodo dei Giovani, ha deciso all'unanimità di assegnare il premio a Bazas Mikalai iscritto al liceo scientifico “Marconi”.

Nella motivazione si sottolinea che “l'elaborato presentato dallo studente risulta vincitore del premio per la completezza e la pertinenza dei contenuti rispetto alla traccia assegnata, lo stile originale e coinvolgente, la forma ineccepibile.

Il lavoro è un racconto del personale viaggio del ragazzo che, fin dall'allontanamento dal Paese d'origine, ha piena consapevolezza di difficoltà, timori, incertezze e, perfino, dei privilegi, rispetto ad altri migranti: è, infatti, arrivato in Italia in aereo. Con efficacia ed ironia, descrive l'incontro con la lingua italiana, che, per lungo tempo, lo ha costretto a faticose traduzioni e ad un controllo costante del proprio processo d'apprendimento. Poi, tutto diventa più fluido, possibile e bello grazie all'aiuto dei compagni, all'intervento sapiente degli insegnanti, quasi tutti, che lo accolgono facilitandogli l'inserimento in classe e, insieme, l'inizio di una vita nuova. Un'attenzione costante alle sue difficoltà, la realizzazione di progetti teatrali, di scuola-lavoro ed altri gli hanno consentito d'appartenere, a pieno titolo, alla scuola italiana che è, ormai, scuola di molti e diversi. La scuola che ha incontrato e descritto in modo chiaro, con una prosa fluida, pacata e corretta, è quella che avrebbe voluto incontrare”.