Categorie: Economia & Lavoro Spoleto

Aiuti ai vulnerabili, famiglie spoletine troppo povere per accedere ai fondi del bando regionale

Jacopo Brugalossi

A pochi giorni dalla nota stampa del consigliere regionale di Fare Italia Franco Zaffini (leggi qui) si torna a parlare a Spoleto degli aiuti economici destinati alle famiglie vulnerabili. E’ stata l’assessore Vargiu, durante il consiglio comunale di ieri, a fare il punto della situazione. Il quadro che emerge è piuttosto chiaro.

Diverse famiglie residenti a Spoleto sono troppo povere per poter accedere a quei fondi. Già, perchè il reddito Isee minimo per avere diritto agli aiuti era, secondo la maggior parte dei Comuni dell’area sociale interessata, troppo alto. 7.500 euro che hanno di fatto tagliato fuori tanti nuclei familiari che vivono in condizioni di indigenza e che si sono visti respingere la domanda, ben 15, o addirittura hanno deciso di non presentarla dopo aver chiesto informazioni al Comune, 47 i casi.

Un avanzo di denaro, quindi, c’è, e ammonta esattamente a 28.324,12 euro. Cifra che, stando alle parole dell’assessore Vargiu, andrà a direttamente a rimpolpare quella stanziata dal prossimo bando, che per venire incontro a famiglie o genitori soli con bambini che vivono in condizioni di povertà dovrà necessariamente abbassare i livelli minimi di indicatore Isee.

Non sarebbe stato in alcun modo possibile ambiare le carte in tavola già adesso, ha tenuto a precisare l’assessore, poiché i parametri erano già stati fissati su scala regionale e il bando già pubblicato. Ma certamente l’amministrazione si augura, già dal prossimo bando, di poter rispondere maggiormente ai bisogni delle famiglie spoletine. In ogni caso, per quelle maggiormente indigenti che non hanno potuto beneficiare fino ad ora degli aiuti regionali il Comune ha già messo a disposizione 130mila euro, che verranno assegnati secondo i parametri del regolamento interno.

Sembrerebbero definitivamente fugati i dubbi del consigliere Zaffini, il quale nella sua nota aveva avanzato l’ipotesi che il “tesoretto” potesse essere distolto dalla sua destinazione naturale ed utilizzato dagli amministratori negli ultimi mesi di mandato, in vista delle elezioni per il rinnovo del sindaco o del consiglio comunale.

Riproduzione riservata ©