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Aeroporto Perugia, Farabbi pronto a lasciare? La proposta arriva dalla Calabria

Piervittorio Farabbi, direttore dell’aeroporto internazionale dell’Umbria, sarebbe pronto a lasciare la Sase, società che gestisce lo scalo di Perugia, per volare direttamente in Calabria ed entrate nel vertice della Sacal, la Società Aeroportuale Calabrese. Nessuna conferma ufficiale della volontà di Farabbi arriva dalla stessa Sase, tanto che sul tavolo non ci sarebbero al momento le dimissioni del direttore. Ma sulla richiesta arrivata in questi giorni direttamente da Lamezia Terme, invece, la questione è certa. Anzi l’accordo sembra tale da essere già stato incassato e messo nel cassetto da parte della Sacal, che sul suo sito scrive: “il Consiglio di Amministrazione ha proceduto alla nomina dell’ing. Piervittorio Farabbi quale Direttore Generale della Società. Da una veloce ricerca su Google emerge che l’Ingegnere Aeronautico Piervittorio Farabbi negli ultimi 6 anni è stato Direttore Generale dell’Aeroporto di Perugia. Facciamo un grosso in bocca al lupo al nuovo Direttore che avrà l’arduo compito di rilanciare tutti e 3 gli Aeroporti calabresi”.

Un salto importante per lo stesso Farabbi, che andrebbe a gestire uno scalo sviluppato su Lamezia, Reggio Calabria e Crotone per 3 milioni di passeggeri l’anno, contro i 250mila in Umbria.

E’ ancora attesa intanto la convocazione dei vertici Sase in Seconda Commissione in Regione Umbria. A chiedere l’audizione, è il consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia, Marco Squarta, che vuole vederci chiaro sulla vicenda FlyVolare, dopo il ‘colpo di scena’ dello scorso 1 agosto, quando Sase e Fly Volare annunciarono per settembre ben 9 nuove rotte da Perugia per vari scali europei senza che però la compagnia di volo avesse due certificazioni basilari come il Coa e la Licenza di servizio di trasporto aereo.

>>> Aeroporto Perugia, si vola verso Francoforte | Scaduti i termini per FlyVolare

Per il consigliere Squarta è necessario, tra le altre questioni aperte, comprendere dunque le future strategie pro-turismo dell’Umbria: solo ad agosto scorso, puntava il dito contro Sviluppumbria, affermando che la partecipata della Regione “ogni anno incassa almeno sei milioni di euro dalla Regione Umbria, ma non ha messo in atto politiche di valorizzazione del ‘San Francesco d’Assisi’ e neppure investimenti per attrarre turisti nella nostra regione. Mentre sono state collezionate figuracce a livello nazionale per via dei passeggeri rimasti a piedi”.

Cresce infine l’attesa per la prossima settimana, quando, il 2 ottobre, scadranno i termini per la consegna da parte di FlyVolare dei certificati mancanti. Al momento, fanno sapere da Sase, anche su questo fronte nessuna novità.

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