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“Ad Umbertide nessun centro culturale ma vera e propria Moschea”, Mancini propone referendum

Quello che si è svolto mercoledì 30 marzo ad Umbertide presso l’IRB centro anziani è stato il tragico epilogo di una serie di notizie che i cittadini umbertidesi avevano vagamente sospettato: ciò che fra poco troveremo in via Madonna del Moro sarà a tutti gli effetti una vera e propria moschea, di dimensioni gigantesche, con una superficie complessiva di circa 1200mq, la terza in Italia dopo Roma e Torino

Queste le parole del Consigliere regionale Lega Nord Valerio Mancini dopo il dibattito svoltosi mercoledì sera ad Umbertide durante l’incontro promosso da Umbertide Cambia. Il vicepresidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, all’indomani di questa iniziativa, lancia anche due proposte:

Credo sia inevitabile chiedere in Consiglio Regionale una moratoria, ossia uno stop alla costruzione della struttura in attesa di verificare l’iter tecnico e giuridico che ha portato al rilascio di tutte le autorizzazioni e allo stesso tempo propongo un referendum sulla questione perché siano i cittadini a scegliere, certe decisioni non si posso prendere senza il consenso popolare

Durante il dibattito – continua Mancini – sono emerse posizioni chiare, è evidente che la popolazione umbertidese non vuole questo edificio, tra le maggiori preoccupazioni c’è la sicurezza cittadina e la gestione della struttura che, a pieno regime, potrà accogliere centinaia di persone provenienti da tutto il Centro Italia. Purtroppo siamo davanti a due macro errori commessi sia dall’Amministrazione comunale sia dalla comunità islamica. Se i rappresentanti di quest’ultima avessero voluto far comprendere agli umbertidesi il loro progetto avrebbero potuto metterli al corrente fin dal lontano 2011, anno di inizio dell’iter tecnico amministrativo”.

In tutto questo caos anche l’Amministrazione comunale ha notevoli colpe, per ben 5 anni si sono emanate delibere di giunta e determine dirigenziali come se si trattasse ‘di una normale pratica edilizia di una qualsiasi abitazione privata’: questa è stata la risposta dell’on Giulietti alla mia domanda sul motivo per cui lo scorso febbraio mi era stato negato l’accesso agli atti in qualità di Consigliere regionale. Lo stesso servizio è stato riservato anche ad altri cittadini che, preoccupati per la loro sicurezza, hanno pensato bene di chiedere chiarimenti ma questa è stata la risposta: “Si ravvisano i presupposti per l’esclusione all’accesso in quanto non risulta un interesse concreto, diretto ed attuale corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata ai documenti per i quali è richiesto l’accesso

La riflessione – conclude Mancini – avviene spontanea. Come mai si negano gli accessi agli atti ad un consigliere regionale ed ad un cittadino residente? Che ci sia qualcosa da nascondere? Intanto chiederemo lo stop dei lavori“.