Categorie: Dolce vita Spoleto

AAA CERCASI GIRO DEI CONDOTTI. LA BELLA PASSEGGIATA MISERAMENTE DIMENTICATA. (guarda il degrado)

Una passeggiata meravigliosa si nasconde nella zona del Tessino. Un percorso duro e non per tutti, ma dalla bellezza mozzafiato. Arrampicandosi poche centinaia di metri, si può ammirare prima la chiesa di S. Ponziano, poi una bellissima Spoleto, e ancora più su, una prospettiva suggestiva della Rocca Albronoziana. Un percorso stupendo che, a due passi dalla città, permette un contatto poetico sia con le meraviglie locali, sia con una natura inaspettata e nascosta. Fin qui tutto bene, se non fosse che la natura più che nascosta pare dimenticata.

Questo è il primo impatto per chi, si spera non turisti, decide di percorrere da Via del Tiro a Segno, il Giro dei Condotti. La descrizione è semplice: si parte da sotto il ponte della Flaminia e prima ancora di iniziare ci si trova di fronte a quello che potrebbe essere definito il “degrado per eccellenza”. L'indicazione “Giro dei condotti – strada panoramica” è affissa su un cartello sgangherato che sta miracolosamente dritto perchè sostenuto da un palo altrettanto miracolosamente in piedi. Intorno alla 'provvidenziale' indicazione, una mini discarica abusiva: buste della spazzatura, bottiglie di birra, scarpe antinfortunistica e una vera e propria montagna di mattoni e tegole rotte. Purtroppo non finisce qui.

Decidere di rimandare lo sdegno e iniziare la passeggiata è una giusta pratica, non fosse altro per toccare con mano lo stato del percorso. Nel sentiero si sono formate delle buche, che trasformano i primi 300 metri in una vera e propria avventura. Una lunga crepa corre lungo i primi metri del Giro spaccando in due il terreno. Così se ci si distrae per ammirare il panorama del Ducato si rischia di 'precipitare' in un'altra dimensione, non necessariamente peggiore o del terzo tipo. Proseguiamo.

La vegetazione, parte integrante della passeggiata, è aumentata a dismisura. Rami, rametti, cespugli e alberelli stanno lentamente prendendo il sopravvento, allargando i loro confini per protestare all'assenza di una qualsivoglia cura e potatura. Ovvio è che la vegetazione lì deve restare, ma altrettanto ovvia dovrebbe essere la cura periodica, che garantisca la fruibilità della stupenda passeggiata.

Non c'è alcuna manutenzione. Lo si vede dalla spazzatura d'annata depositata da incivili cittadini ai lati del percorso. In un bellissimo scorcio da cui è possibile ammirare la Chiesa di San Ponziano è stata depositato quello che era con ogni probabilità un lavandino da bagno, poi distrutto in quei mille pezzi disseminati sul terreno.

Sempre restando in zona ecco spuntare un'altra piccola discarica formata di nuovo da buste della spazzatura, mattoni e tegole.

Pare inutile quindi scrivere che il tratto finale del giro dei condotti versa in uno stato indecoroso. Più appropriato ricordare, a chi di dovere, quanto sia importante la salvaguardia e la valorizzazione del territorio, soprattutto se quel territorio è di una bellezza mozzafiato. E non c'è assolutamente bisogno di attendere le sporadiche, ma utilissime, 'campagne' di sensibilizzazione e ripulitura avviate dalle associazioni ambientaliste. Questo pezzo di città va tutelato come uno scrigno, un tesoro irrinunciabile.

(C.F.)