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A VALLO DI NERA FESTA DI SAN GIOVANNI E DEL SOLSTIZIO D'ESTATE.

Domani a Vallo di Nera si terranno i festeggiamenti in onore del patrono San Giovanni Battista. Dalla chiesa dedicata al Santo, situata sulla sommità del colle, partirà la solenne processione che, a partire dalle ore 18,00, sfilerà per le vie del paese fino a Santa Maria dove verrà celebrata la Messa con l'ostensione delle numerose reliquie conservate nella parrocchia. In serata, seguendo la tradizione, tutti i vallani si riuniranno in una cena collettiva che consumeranno insieme al loro parroco don Jose.

San Giovanni Battista, dopo anni di meditazione trascorsi nel deserto della Giudea, si dedicò alla predicazione annunciando la venuta del Messia profetizzato nell'Antico Testamento. Con il battesimo di Gesù nel Giordano portò a compimento la sua opera di precursore. Suscitò le ire di Erode Antipa per aver denunciato la corruzione della corte di Giudea, e la figliastra del sovrano, Salomè, volle la sua decapitazione.

La festività di San Giovanni Battista del 24 giugno, che la religione cristiana ha sovrapposto alle cerimonie legate al solstizio d'estate, così come al solstizio d'inverno ha abbinato quella di San Giovanni Evangelista, presenta ancora in Valnerina interessanti rituali che esaltano il carattere magico-religioso di questo importante momento dell'anno.

In ogni paese della Valnerina, fino a qualche anno fa (ma la tradizione continua ancora in diverse località), la sera del 23 giugno si raccoglievano fiori ed erbe profumate che venivano messi a bagno nell'acqua di un catino. L'acqua, resa prodigiosa dagli influssi lunari della notte di San Giovanni, veniva usata per lavarsi la mattina della festa con lo scopo di preservare il corpo dalle malattie. Stessa funzione svolgeva la rugiada , raccolta anch'essa goccia su goccia per detergersi.

A Vallo di Nera, fino a qualche anno fa, si svolgeva il rito più antico retaggio della tradizione pagana dell'antica Roma dove il 24 giugno si celebravano la Fors e la Fortuna, ovvero il Caso e la Sorte.

Sopra al girone delle mura medievali, ogni due anni di fronte a un folto numero di gente accorsa anche dai paesi vicini, i santesi di San Giovanni mettevano in vendita la Sorte, ovvero un taglio di stoffa utile per confezionare un vestito da donna. Ogni giovanotto, pagando, poteva prenotarne una parte dedicandola a una ragazza , avanzando così pubblicamente una dichiarazione d'amore. La “Sorte” sarebbe toccata a colei che a conclusione dell'asta avesse collezionato più parti, cosicché la ragazza insieme alla stoffa per un abito avrebbe ricevuto un probabile marito.

Ma c'è un altro elemento legato alla festività di San Giovanni Battista oltre all'acqua, ai fiori, alle noci, alle erbe profumate, alla sorte: le lumache.

Sotto al fieno falciato, nelle fratte umide dei campi, in questi giorni le lumache vengono raccolte e tradizionalmente consumate con il significato scaramantico di inghiottire preoccupazioni e avversità insieme alle corna dei molluschi.