Città di Castello

A San Filippo parte il progetto innovativo “Lo Sportello d’ascolto pedagogico clinico”

Garantire uno spazio di ascolto, di riflessione e di supporto per madre e padre. È in questa cornice che ha preso vita il progetto “Lo sportello d’ascolto pedagogico clinico“, negli spazi del Primo Circolo Didattico San Filippo di Città di Castello, sostenuto dal dirigente scolastico Massimo Belardinelli e ideato e realizzato dalla dottoressa Carmela Biscotti (nella foto, pedagogista clinico in formazione all’Isfar, l’istituto superiore di formazione aggiornamento e ricerca di Firenze).

L’idea si concretizza come sperimentazione innovativa nella scuola primaria, ricorrendo ad una metodologia propria della pedagogia clinica e prevede l’ingresso nella scuola primaria della nuova figura professionale del pedagogista clinico: un esperto che, attraverso interventi di aiuto con metodi e tecniche brevettate, si rivolge alle persone per prevenire i disagi. Il progetto si sviluppa dalla volontà di perseguire il benessere globale del bambino e di realizzare una rete educativa col pieno coinvolgimento dei genitori.

Per educare un bambino occorre un villaggio”, questo proverbio africano rappresenta una consapevolezza fondante della linea educativa intrapresa dal primo circolo didattico San Filippo, una scuola che lavora, ormai da anni, nell’ottica di un sistema formativo integrato con gli altri gradi d’istruzione, con le famiglie, le agenzie formative formali e informali e tutte le forme istituzionali e associative del territorio, perseguendo strategie educative condivise. È stato avviato un percorso di ricostruzione della “Comunità educante” come risposta ad una “emergenza educativa” che caratterizza la nostra epoca, al fine di ritrovare “nell’educazione un tesoro” e sviluppare competenze emozionali e relazionali con l’obiettivo, posto al centro della didattica, di “star bene a scuola con se stessi maturando la propria identità”. “L’auspicio – dice Carmela Biscottiè che il progetto possa passare da una modalità ‘pilota’ a prassi consolidata nella realtà scolastica”.