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A proposito del “caso” dell’orsa JJ4

Nuova “puntata” nella vicenda dell’orsa JJ4, ritenuta responsabile della morte del runner Andrea Papi nei boschi di Caldes. Il Tar di Trento ha infatti accolto la domanda cautelare proposta da diverse associazioni animaliste per la sospensione dell’ordinanza di abbattimento dell’orsa, congelata fino al 27 giugno. L’udienza di merito – per decidere la pericolosità dell’animale e comunque l’opportunità di abbatterlo – è stata fissata per il 14 dicembre.

Sulla vicenda, su cui tanto si discute da settimane, riceviamo e pubblichiamo questa riflessione di Massimo Paneni, del Gruppo di comunicazione del Club Cacciatori “Le Torri” e del presidente dell’Associazione Nata Libera Perugia, Claudio Tortoioli.

“Dopo ripetuti attacchi all’uomo da parte di cani inselvatichiti, lupi ed orsi, com’ era abbondantemente prevedibile, c’è stata una vittima. Un giovane è rimasto ucciso per l’aggressione di un’orsa.

Grazie alle demenziali iniziative prese da vari soggetti è nato il “caso orsa”.

Con una classica “combinazione all’italiana”, anziché mettere alla sbarra e condannare gli uomini (poi capirete il senso) per non essersi comportati da uomini, si pretenderebbe di condannare alla pena capitale un’ orsa per essersi comportata da orsa!!! Siamo alla follia pura.

L’uomo non è né il padrone, né il dominatore del pianeta in cui viviamo, ma è sicuramente l’unico essere vivente ad avere le capacità e il dovere (non solo morale) di intervenire attivamente per favorire l’armonico sviluppo delle varie specie animali e vegetali che in esso vivono al fine di consentire e garantire quanto meno la loro presenza alle generazioni future.

Tradotto:  l’uomo deve intervenire, anche con sistemi estremamente drastici, per impedire che specie invasive (soprattutto i predatori) prendano il sopravvento e mettano a rischio l’esistenza di altre specie. Ovviamente non stiamo dicendo che la specie “uomo” è a rischio per la presenza di lupi, cani inselvatichiti od orsi, ma vogliamo stigmatizzare che piccoli uccelli, mammiferi… sono fortemente a rischio per l’eccessivo numero, assolutamente fuori controllo, di corvidi, volpi, rapaci, lupi, cani e, soprattutto, gatti inselvatichiti.  Esemplari di una specie in eccesso in un’area sono carenti in aree che potrebbero ospitarli? Bene, si catturano e vi si trasferiscono. Questa opzione non è perseguibile? Si abbattono: punto! Stesso discorso per le piante invasive!

Cosa controlla chi, all’interno del(dei) Parco (Parchi)  ha il dovere di controllare (soprattutto) il numero, oltre che gli spostamenti di orsi, lupi, cani e gatti randagi, volpi, rapaci…? Come pensano questi signori e, soprattutto, i politici di garantire la sopravvivenza di altre specie con tutti questi predatori, cosa pensano di fare per ridurne il numero?

E’ l’uomo che colpevolmente non controlla ed agisce di conseguenza che va processato e condannato, non l’orsa!”.