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Meno soldi da Regione e privati, il Comune vara assestamento di bilancio

Il consiglio comunale ha approvato pochi minuti fa (con i soli voti della maggioranza e del consigliere del gruppo misto Sandro Cretoni, 13 voti) l’assestamento al bilancio preventivo 2015 del Comune di Spoleto. Una variazione al conto economico resasi necessaria per colpa di alcuni pagamenti che devono essere effettuati entro la fine dell’anno e che sono emersi soltanto di recente.

A spiegare la pratica è stata in primis l’assessore al bilancio Agnese Pula. “Quest’anno ormai è quasi concluso – ha detto – e possiamo dire di aver raggiunto alcuni risultati soddisfacenti, come la riduzione delle anticipazioni di tesoreria. Attualmente i pagamenti avvengono a circa 50 giorni contro i 151 del 2014 e i 349 del 2013. Stiamo poi andando in linea con le riduzioni di costi che ci eravamo prefissati”. Per quanto riguarda invece la pianificazione finanziaria, non tutte le strutture tecniche hanno risposto però in modo positivo. Per questo “a novembre, in sede di assestamento – ha evidenziato l’assessore Pula – sono emersi dei pagamenti che devono essere necessariamente fatti entro la fine dell’anno, perché coperti da finanziamenti che altrimenti perderemmo, e sono di entità abbastanza ingenti”.

Ad entrare nel merito della questione il dirigente finanziario Claudio Gori: “Abbiamo dovuto far fronte a 551mila euro di riduzione delle entrate, vale a dire minori trasferimenti regionali ai servizi sociali e minori contributi da privati per lo sviluppo economico. A fronte di questo abbiamo dovuto ridurre le spese. Purtroppo questo non è bastato. Per effetto di vincoli del patto di stabilità, – ha sottolineato il dirigente – è opportuno ridurre ulteriormente le spese correnti oppure le entrate in corto capitale (l’alienazione di beni)”. Gori ha evidenziato che da settembre è stato iniziato a ragionare con gli uffici per individuare economie di spesa. “In qualche modo – ha spiegato – sono una manovra correttiva rispetto a circa 700mila euro che dobbiamo recuperare come elemento peggiorativo rispetto ai vincoli del patto di stabilità. Nascono da finanziamenti europei, il cui termine per la rendicontazione scade a fine 2015, per interventi realizzati negli anni passati e che vanno pagati entro fine quest’anno. Se non si rispettano queste scadenze occorre restituire i fondi europei, quindi per forza dobbiamo pagare quanto dovuto”.

Spiegazioni tecniche che però non sono bastate all’opposizione (Pd e M5s in primis) che hanno contestato principalmente il taglio, a questo proposito, di stanziamenti destinati a sviluppo, turismo e cultura. Per questo sia il Pd che il M5s (7 consiglieri in tutto) hanno votato contro, mentre Emili e Dominici si sono astenuti.