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Comune Perugia, cancellato consigliere straniero | Cgil: “ripensateci”

L’adozione da parte del Comune di Perugia della proposta, partita dalla Lega Nord, di cancellare la figura del consigliere comunale straniero aggiunto (figura in essere da due consiliature, con diritto di proposta anche se senza diritto di voto) “è un fatto grave – scrive la Cgil –  che fa fare alla nostra città capoluogo di regione un salto indietro preoccupante in materia di integrazione e coinvolgimento dei migranti nella vita pubblica e nella politica cittadina”.

Il sindacato continua nella sua nota “La figura del Consigliere aggiunto era stata infatti introdotta proprio per portare all’interno dell’istituzione comunale la voce e il contributo delle comunità migranti di Perugia, in particolare rispetto ai temi dell’immigrazione e dell’integrazione. Certamente solo un piccolo passo rispetto a quello che succede in molti paesi europei, dove gli stranieri hanno diritto al voto amministrativo e sono pienamente coinvolti quindi nella vita democratica delle loro città. Ma, comunque, un mezzo per favorire la partecipazione di migliaia di nuove cittadine e cittadini alla vita pubblica della città”.

E ancora “Si poteva migliorare l’efficacia di questa figura? – chiede il sindacato –  Se ne poteva modificare il funzionamento? Certamente, anzi, sarebbe stato auspicabile. Il Comune di Perugia invece ha scelto la strada opposta: cancellare la partecipazione dei migranti, fare finta che non esistano, salvo poi chiamarli in causa strumentalmente magari quando si parla di sicurezza o di degrado. Non ci stupisce che la Lega Nord abbia questa impostazione, l’esclusione è nella loro cultura politica, ma pensare che una città come Perugia, da sempre riconosciuta nel mondo per la sua apertura culturale e per la sua capacità di accoglienza e integrazione, mandi segnali del genere, tanto più in un momento storico come quello attuale, ci lascia profondamente delusi. Chiediamo al Comune di tornare sui suoi passi e ci rendiamo disponibili a studiare soluzioni efficaci che possano rendere davvero utile ed incisivo il ruolo del consigliere aggiunto e di tutti quegli strumenti (come la Consulta comunale) utili a favorire la partecipazione delle comunità migranti alla vita pubblica”.