Categorie: Cronaca Spoleto

30 ANNI AL MOSTRO CHE UCCISE LA FIDANZATA A MORSI E TESTATE. E’ LA SENTENZA EMESSA IERI DAL GUP DI SPOLETO

30 anni di galera per quel mostruoso delitto. E’ quanto ha inflitto ieri il gup di Spoleto al 30enne che il 6 ottobre scorso uccise a morsi e testate la propria compagna con la quale era fidanzato da 6 mesi. Un delitto che sconvolse l’intero comprensorio e la stessa regione. Si chiude così la vicenda del rumeno Ionut Farcas, oggi 26enne, accusato dell’omicidio di Elena Mariana Sobaiala. Lei non aveva compiuto ancora 25 anni. Il fatto avvenne in un appartamento del villaggio Enel di Bastardo, nel comune di Giano dell’Umbria. Lui ha sempre negato ogni addebito ma il giudice non gli ha creduto. Alla base del litigio, a quanto fu all’epoca possibile ricostruire, la gelosia della donna per i continui ritardi del compagno nel rincasare la sera a casa. La sera del 6 ottobre però la lite degenerò e Ionut si scagliò contro la ragazza finendola a testate e morsi. Poi si allontanò da casa. I carabinieri lo rintracciarono grazie alla collaborazione del fratello di Ionut che, insieme ad un maresciallo della benemerita, convinse il congiunto a rientrare a casa perché non era successo nulla di grave, che Elena non era morta. Il rumeno fece ritorno a casa ma ad attenderlo trovò i carabinieri. Una operazione investigativa che che portò il colonnello Corbinelli, comandante del gruppo provinciale, a complimentarsi con il sottufficiale e gli altri militari della Compagnia per la rapidità delle indagini svolte e la capacità di negoziazione che era stata avviata con l’omicida. .

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