Categorie: Spoleto Sport

2010 Gravity Team, buona la prestazione all’Enduro Trophy di Urbania

Brutale Enduro Challenge – “Munitevi di protezioni, casco e tanta adrenalina”. Questo è il messaggio che riassume brevemente lo spirito del brutali enduro challenge, nel bel mezzo dell’Apennino Umbro – Tosco – Marchigiano. Nell’antica Casteldurante oggi chiamata Urbania, storica cittadina a due passi dall’Umbria, dalla Toscana e dalla Romagna, lo staff di Full Bike ha preparato nuovi tracciati per un evento che, se pur agonistico, ha saputo mantenere lo spirito che contraddistingue questo disciplina sportiva: paesaggi incantevoli, bella compagnia e tanto divertimento.

Dopo il Cesane Enduro Race e Gualdo Tadino Enduro Race, Urbania si è candidata come ultima tappa dell’Apennino Enduro Trophy, quale epilogo del primo circuito Umbro-Marchigiano e sede di premiazione del circuito.

La gara si è articolata in tre prove speciali e altrettanti trasferimenti, grande plauso agli organizzatori per la cura e manutenzione dei tracciati e l’allestimento del paddock nell’area “partenza”. Le prove speciali, – tutte rigorosamente in discesa – sono state caratterizzate da passaggi di ragguardevole difficoltà tecnica, che non hanno intimorito i biker che, a 30’’ i distacco l’uno dall’altro, si sono lanciati per una spettacolare tenzone contro l’impietoso cronometro.
Fra i piloti della top ten, il “solito” Fancesco Petrucci l’ha fatta praticamente da padrone strappando applausi per il suo inconfondibile stile nell’affrontare i passaggi più impegnativi; alla fine, come da pronostico, si aggiudica la gara seguito sul podioda M. Mazzi e Giampalo “jump” Gambelunghe, convertitosi, a quanto pare, alla disciplina Enduro dopo aver brillato nei vari campionati Downhill.
Buona la prestazione del 2010 Gravity Team che chiude in bellezza anche questa stagione agonistica, nonostante le difficoltà organizzative che non hanno mai permesso di schierare il team al completo; un plauso quindi ai nostri atleti Maurizio “Urmu” Mariani, Paolo Antonio Fedeil e Moris Burelli che riassume così questa gara “….Parto bene ma quando entro nel sottobosco sono un pò troppo veloce e arrivo lungo in 2 curve su 3. Ok, ricominciamo… Provo a essere più fluido, entro più piano in curva, cerco di percorrere più velocemente provando a fidarmi delle sponde e dei tasselli laterali inclinando la bici e….. funziona! Prendo un bel ritmo e scendo fluido e ma nel tratto veloce penso che andare a 45 all’ora sopra quei calanchi è molto “insanae” ma devo forzare il passo, altrimenti……”