Città di Castello

118 “in ritardo”, ampio dibattito in Consiglio | “Presto un’ambulanza in più”

Il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini, nell’ultima seduta del Consiglio comunale, è tornato a porre il problema dell’organizzazione, ma soprattutto della “reattività”, del servizio 118. Il consigliere di opposizione ha subito citato tre casi clamorosi, uno risalente al febbraio scorso quando il ritardo dell’autoambulanza fu di 4 ore, un altro risalente circa 4 mesi fa quando il mezzo ritardò di oltre un’ora e un altro ancora più recente (sabato scorso 1 ottobre), al quale erano presenti, in prima persona, lo stesso Sassolini e il consigliere Pd Massimo Minciotti, che ha confermato in assise come il ritardo “fosse tra i 30 e 40 minuti“.

L’interpellanza di Sassolini ha chiesto ragione proprio sui ritardi con cui il mezzo del Pronto Soccorso è arrivato nelle circostanze segnalate, con il capogruppo di Forza Italia che ha chiesto a gran voce un miglioramento dell’organizzazione del servizio, “dato che la problematica si ripete”.

Ad intervenire per prima è stato il consigliere del Psi, nonché referente di due reparti all’Asl 1 tifernate, Tiziana Croci (foto a destra) la quale, dopo aver ricordato che è la centrale operativa che valuta la gravità (e il “colore”) del codice tramite semplici domande rivolte a coloro che telefonano, ha precisato che “per i primi due episodi citati non erano stati attivati codici rossi e che l’ambulanza aveva ritardato gli interventi perché impegnata in altri casi più gravi. Sono 3500 gli interventi, in un anno, in regime di urgenza ed emergenza e rarissimi sono stati i casi in cui i tempi di risposta sono stati più lunghi, senza tra l’altro mettere in pericolo la vita del paziente“. “Comunque sia con la nuova gara per l’affidamento del servizio trasporti socio sanitari per l’area nord di questa azienda – ha concluso Croci – arriverà una terza ambulanza H24 per migliorare la qualità del servizio in regime di emergenza-urgenza” 

Successivamente è intervenuto il capogruppo del PD Gaetano Zucchini (foto a sinistra), anch’esso primario di Allergologia ed Immunologia clinica all’ospedale di Città di Castello: “I tempi medi tra l’accettazione della richiesta e la partenza del mezzo sono in media di 3 minuti e 46; sempre per il codice rosso i tempi medi tra accettazione, arrivo, presa in carico e ricovero al Pronto soccorso sono di poco più di undici minuti. I tempi medi tra l’accettazione e l’arrivo in ospedale sono invece attorno ai 55 minuti. Una reattività assolutamente favorevole, insomma, e una tempestività sempre garantita. La giustificazione del ritardo, nei casi citati da Sassolini, è che tutti i mezzi erano in qualche modo fuori. Il problema è che c’è un’enorme flusso domanda: solo nel primo semestre del 2016 gli interventi del 118 sono stati circa 1900, da qui la decisione del direttore generale dell’ospedale tifernate di aumentare il numero dei mezzi per il pronto intervento”.

Riccardo Augusto Marchetti (foto piccola a destra), capogruppo della Lega, ha invece parlato di “deficit sanitario: in Toscana hanno messo un ticket per le chiamate in codice bianco abbassando del 50% il numero della domanda impropria. Potremmo farlo anche in Umbria”.

La mole di lavoro è enorme ma, essendoci una gara d’appalto, chi si aggiudica il 118 deve saperlo gestire – ha detto Marco Gasperi (foto a sinistra), capogruppo del Movimento 5 Stelle – Purtroppo esiste una casistica più ampia degli episodi citati da Sassolini. Nel 2013 ci fu il caso in cui una donna che ruppe il femore, restò in attesa per tre ore. Lo so bene perchè questa donna era mia nonna e la chiamata era da codice rosso”.

Il Pronto soccorso ha evidenti difficoltà rispondere esigenze della collettività – ha detto Vincenzo Bucci (foto a destra), capogruppo di Castello Cambia – Forse c’è bisogno di un’altra organizzazione, non si può valutare il codice rosso con una semplice serie di domande al telefono. Molti cittadini, a causa dei tempi di risposta della struttura tifernate, vanno direttamente al pronto soccorso di Sansepolcro. Il Problema è oggettivo”.

Valerio Mancini (foto a sinistra), consigliere della Lega, ha aggiunto: “Non c’è uno standard da seguire e gli episodi non sono così rari. L’approccio è sbagliato perché non si stabiliscono in modo chiaro i tempi minimi di interventoBisogna inoltre educare al ricorso del 118 fin dalle scuole e evitare assurdi burocratici come il caso di un cittadino, rifiutato dal 118 umbro perché era di pochi metri entro il confine toscano. Ci sono bravi medici ma c’è anche da migliorare”.

La soluzione è il cambiamento del bando di gara, che metta più risorse e offra più mezzi  ha detto il sindaco Luciano Bacchetta (foto a destra), riportando una relazione della Asl Umbria 1 sui casi citati, in cui sono state confermate tutte le tempistiche e le fasi degli interventi nell’ambito dei parametri delle procedure e degli intervalli previsti dai protocolli. Nella relazione è stato poi confermato l’arrivo di una nuova autoambulanza per migliorare la qualità del servizio.

Se tutti gli insulti che ho preso sono serviti per avere un’ambulanza in più e un servizio migliore, sono contento – ha detto Sassolini (foto a sinistra) nella replica – Purtroppo la statistica con la salute ci azzecca poco e non conta quando si parla di vite umane. Un decesso su 1000 non significa aver agito bene, anche un solo caso negativo infatti significa la sconfitta. Mi dispiace che colleghi consiglieri difendano l’azienda per cui lavorano anziché i cittadini. L’aumento di un mezzo significa che una carenza nel sistema c’è. Le gare troppo al ribasso sulla salute non si dovrebbero fare. Mi reputo insoddisfatto della risposta ma soddisfatto perché questa interpellanza ha portato ad un aumento della dotazione”.