VIRGINIA RYAN E ROY LERNER IN MOSTRA PER IL FESTIVAL DEI DUE MONDI - Tuttoggi.info

VIRGINIA RYAN E ROY LERNER IN MOSTRA PER IL FESTIVAL DEI DUE MONDI

Redazione

VIRGINIA RYAN E ROY LERNER IN MOSTRA PER IL FESTIVAL DEI DUE MONDI

Lun, 07/07/2008 - 16:23

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Si è tenuta ieri mattina, nella sala dello Spagna del Palazzo Comunale, la conferenza stampa di presentazione delle mostre Multiple Entries – Africa e Oltre. Opere 2001-2008 dell'artista australiana Virginia Ryan e Clear as a bell dell'artista statunitense Roy Lerner.

Presenti all'incontro con i giornalisti l'Assessore alla Cultura Giorgio Flamini, gli artisti Roy Lerner e Virginia Ryan, l'antropologo e musicista americano Steven Feld, la curatrice della mostra di Lerner Morgan Forris e Cecilia Metelli, coordinatrice della mostra di Virginia Ryan.

Multiple Entries – Africa e Oltre. Opere 2001-2008

Le opere esposte costituiscono il risultato delle ricerche che l'artista sta conducendo in Italia e in Africa occidentale, dove vive e lavora dal 2001, in ambiti che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla musica al video, dalla fotografia al design. Una parte dei progetti, grazie alle ambientazioni sonore che accompagnano il lavoro visivo, realizzate con la collaborazione dell'antropologo e musicista americano Steven Feld, assumono la caratteristica della multisensorialità. Tre i temi fondamentali delle sue ricerche: identità, memoria, territorio.A partire dal 2001, Virginia Ryan ha avviato una indagine accurata e molto personale intorno alla realtà africana, interpretandola attraverso la sua duplice esperienza di straniera e di artista. Per questo motivo tematiche attuali come le questioni razziali, ecologiche e ambientali entrano a pieno titolo nel discorso che l'artista propone. Tra i titoli più recenti, in mostra figurano Castaways, l'installazione su cui ha cominciato a lavorare nel 2003 ed esposta lo scorso anno al Whitworth Museum di Manchester, Topographies of the Dark, il gruppo di “dipinti-sculture” che sarà presentato a Spoleto per la prima volta, The Black-and-White-Is-One Chair, la courting chair (o “sedia dell'amore”) realizzata in Umbria appositamente per questa occasione, e molti altri lavori in ceramica, bronzo e materiali riciclati. Achille Bonito Oliva nella sua presentazione al catalogo dal titolo Diaspora, ha scritto: “L'opera di Virginia Ryan funziona come un frullatore che crea interagenza tra i diversi linguaggi e smaterializza ogni tradizionale categoria estetica. Essa agisce sul pubblico con la forza estraneante di una realtà in movimento, con la capacità di affermare la propria mancanza di adesione e consenso. […] L'arte di Virginia Ryan deve necessariamente ribadire il valore della diaspora, il destino di un inarrestabile movimento eccellente, per testimoniare la propria strutturale attitudine, destrutturante e strabica.”

Clear as a bell

Ultimo erede del gruppo dei Color Field Painters, Lerner è stato anche il più giovane allievo dell'americano Clement Greenberg, famosissimo storico e critico d'arte, fondatore di quella teoria sulla pittura modernista americana che, nella sua ultima fase, aveva posto fortemente l'accento sulla planarità dell'immagine.Nella pittura astratta di Lerner sembrano accostarsi elementi concettuali, derivati dalla natura, dalla teoria e del caos, ad una tecnica pittorica gestuale e a tratti ridondante, rappresentata dal peso e dallo spessore del colore impiegato. La pastosità della materia e la forza espressiva del colore danno una enorme evidenza alla pittura dell'artista, fino a diventare le sue personalissime cifre stilistiche. Ma non sono le sole, perché all'improvviso la materia che era densa diventa sottile, brillante, quasi trasparente.Quando Lerner inizia un quadro nessuna possibilità sembra essere esclusa, come al contrario niente sembra essere preordinato da principio. Il suo lavoro cresce in itinere, si sviluppa, prende strade nuove, magari mai pensate, entusiasmanti direzioni. La sua pittura è caratterizzata da una continua sperimentazione della materia. Per questo l'artista ha collaborato con la Golden Laboratories e con il Centro di Ricerca della NASA, al fine di realizzare nuovi materiali poi denominati interference. La materia iridescente che ne deriva unita ad un tocco sicuro e raffinato danno l'idea di un artista consapevole delle proprie possibilità, capace di operare con un misto di forza e leggerezza, da cui si evince con chiarezza una concezione artistica fortemente evoluta e innovativa. Karen Wilkin, grande studiosa, nota storica e critica d'arte newyorkese, esperta curatrice del lavoro di tutto il gruppo dei Color Field Painters, affermava qualche tempo fa' che i dipinti di Roy continuano nel tempo a sorprenderla. Ed in effetti, quell'universo apparentemente incomprensibile che si apre al nostro sguardo davanti ad un quadro dell'artista, consiste in realtà in un numero crescente di mutevoli punti di vista ed immagini costruite con pennellate talvolta brusche e sgraziate, talvolta soavi e delicate, in cui il sistema di riferimento è indubbiamente eterogeneo e l'emozione regna sovrana. E' necessario inoltre evidenziare la silenziosa, sottile sintonia di questa pittura con le improvvisazioni liriche e le modulazioni ritmiche della musica di grandi maestri del jazz come Parker, Davis e Coltrane. La pittura che ne deriva è al contempo densa ed esuberante, raffinata e poetica, scandalosa ed audace. Nei dipinti di Roy Lerner, apparentemente non troppo strutturati e assolutamente non oggettivi, in quelle tele di così grande formato, si muovono importanti suggestioni, si aprono multiformi direzioni e grazie ai cangiantismi del colore ed alle metamorfosi delle forme si realizza una pittura chiara, lampante, forte e poetica. Il lavoro di Roy Lerner è presente in oltre 100 collezioni pubbliche e private.


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