Dopo che la Cassazione aveva annullato il dissequestro già parzialmente revocato dal pubblico ministero, la difesa della società che gestisce la comunità l’Alveare di Torchiagina ha fatto ricorso al tribunale del Riesame proprio contro quella decisione del magistrato, Michele Adragna, che aveva ridato i locali alla società ma non gli aveva dato indietro anche la gestione degli ospiti della comunità che, stando alle accuse, sarebbero stati picchiati da alcuni operatori, successivamente licenziati.
Il sequestro – L’avvocato Luca Gentili dunque chiede ai giudici della Libertà di restituire gli immobili non alla società ‘La Torre’, che ne è la proprietaria, ma all’associazione l’Alveare, al cui interno non ci sono più quegli operatori che sono stati indagati per maltrattamenti e violenze. Quando il tutto venne a galla in una inchiesta dei Nas, il magistrato dispose il sequestro della comunità di Torchiagina e, da quel momento, ad occuparsi degli ospiti ricoverati (sottoposti a terribili violenze fisiche e psichiche, secondo quanto raccolto dagli inquirenti) era stato il Consorzio Auriga, a sua volta incaricato dalla Asl.
Fuori il Consorzio Auriga – Adesso, il pm ha ridato l’immobile alla società ‘La Torre’ e gli ha suggerito di fare un contratto di locazione al consorzio Auriga. Ma loro, nell’ultimo Cda, hanno deciso invece che si riprenderanno i locali e che, senza voler buttar fuori nessuno, non faranno alcun contratto al consorzio. Prima dell’individuazione di uno spazio in cui trasferire gli ospiti, potranno tutti usufruire – dietro pagamento – di una sorta di dependance.
Il ricorso – Nel ricorso al Riesame, il difensore lamenta quindi che il pm avrebbe dovuto restituire gli immobili all’associazione L’Alveare e non alla società ‘La Torre’ che ne è sempre rimasta la proprietaria e che quindi, non si vede restituito nulla. Inoltre la difesa evidenzia che la richiesta di riavere in gestione anche gli utenti – dopo che le loro stesse famiglie avevano firmato dei nulla osta in tal senso – non è stata neanche presa in considerazione dal magistrato della procura di Perugia. Adesso, la palla passa al Riesame.