Le origini della contrada, che ha come simbolo un'aquila reale nera in campo bianco, arrivano fino a Todi. Infatti, proprio un centinaio di fuggiaschi tuderti, circa 400 anni fa, ricevettero a Foligno alcuni “pugilli” (termine che deriva da una misura terriera antica che equivaleva a cento piedi). Qui inizia la storia del rione che con gli acerrimi rivali dello Spada, si divide la parte nord della città al di là del fiume Topino. La taverna dell'Aquila Nera è una delle più grandi di Foligno. Si trova vicino al centro storico in via Mentana e si sviluppa principalmente in 3 sale interne e un'area all'aperto; inoltre è stato aperto uno spazio, ribattezzato la 'ficaia', dove si possono degustare vini e prodotti tipici umbri. Originariamente era un monastero che successivamente fu trasformato in carcere e dal 1987 trasformato in uno degli angoli più caratteristici della città della quintana.
Per lungo tempo il rione ha visto il binomio vincente di Margasini su Ca' Granda, mentre da qualche tempo si è creato un altro accostamento interessante tra il cavaliere Paci su Go Betty Go, un purosangue femmina. Quest'anno è stato reso tutto più difficile poiché gli anelli che i cavalieri devono infilare hanno un diametro ancor più piccolo, fatto positivo a parere del priore poiché “riportano la giostra ad essere una competizione con le sue caratteristiche e non una corsa ippica”
Roberto Molari, priore del Pugilli, orgoglioso del rione e del suo gruppo di lavoro, si dice deluso per come in questi anni la situazione sia peggiorata “dopo la presidenza all'ente giostra di Domenico Metelli sono stati adombrati gli sbandieratori, punto di orgoglio e folklore della nostra contrada” e continua “dal '77 vantiamo una scuola di sbandieratori che puntualmente vengono boicottati, io stesso sono stato multato (multa non ancora pagata, n.d.r.) per averli fatti sfilare al corteo”.
Come lo stesso Molari afferma “il nostro è un rione popolare e popoloso, molto conosciuto e molto frequentato anche dai bambini, che rappresentano il futuro della Festa”. L'auspicio del Priore è dunque un ritorno alla schiettezza, alla vicinanza della Quintana con Foligno, più popolare, più genuina e soprattutto che lasci spazio alle espressioni tradizionali dei rioni anche se questo può significare fare qualche passo indietro. Nessun personaggio famoso per il corteo storico, solo bellezze locali ad indossare i vestiti d'epoca. Le novità come dice Roberto Molari “riguardano soltanto alcune scenografie di cui non dico di più per non rovinare l'effetto sorpresa”.
Il grande afflusso di visitatori si spiega anche con il fatto che la taverna offre delle specialità culinarie, come gli gnocchi alla puellara e la famosa “porcona”, che richiamano molti buongustai anche da fuori città.