VIAGGIO NEI RIONI DELLA QUINTANA (6): LA MORA PUNTA TUTTO SULLA TAVERNA - Tuttoggi.info

VIAGGIO NEI RIONI DELLA QUINTANA (6): LA MORA PUNTA TUTTO SULLA TAVERNA

Redazione

VIAGGIO NEI RIONI DELLA QUINTANA (6): LA MORA PUNTA TUTTO SULLA TAVERNA

Lun, 02/06/2008 - 10:45

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Il Rione La Mora è tra i più antichi di Foligno, territorialmente esteso al centro della città. Numerosa era la presenza di edifici religiosi: le chiese di S. Carlo e S. Francesco, gli oratori della Madonna del Gonfalone, di San Giovanni decollato e della Misericordia, il Convento di San Carlo. Nell'età moderna il Rione ha cambiato la sua collocazione, e non ha più aperture verso l'esterno. Risulta delimitato a sud da piazza San Domenico, a nord da Piazza della Repubblica, ad est da Via Mazzini e ad ovest da via Gramsci.

Lo stemma consiste in un albero di gelso (a Foligno comunemente detto mora) in campo verde. L'albero rappresenta il collegamento tra la vita terrena e quella divina. Nello specifico l'albero del gelso indica forza e prudenza, il verde è il simbolo di cortesia ed onore. Sembra che la scelta sia dovuta alla presenza di tale tipo di pianta proprio al centro del territorio del rione. La commissione storica del rione ha coniato il motto “fortis arbor frutcus generosus” (da un forte albero un frutto generoso) per raccordare il significato dello stemma allo pseduonimo del cavaliere, il Generoso, e per ricordare lo spirito di cortesia e di generosità che è nell'animo dei contradaioli.

Proprio a proposito del Generoso, il priore del rione la Mora, Decio Barili, ci dice che “il giovane cavaliere Michelangelo Fondi è figlio d'arte, il papà è Mauro, il famoso ‘Nicchio Volante' che nel '79 ha portato alla vittoria anche il nostro rione”. Aggiunge inoltre: “speriamo che si ripeta l'impresa del padre, proprio quest'anno che proponiamo il binomio Michelangelo su Catalifi, un purosangue esordiente su cui confidiamo molto”.

La contrada quest'anno presenterà diverse novità, sia culinarie che non. Per quanto riguarda la taverna. oltre ad essere ripristinato l'accesso in via Colomba Antonietti, finora chiuso a causa dei lavori, ci saranno dei cambiamenti che interessano proprio i locali. Alcune vani, non faranno più parte della struttura e quelli rimanenti sono stati divisi in un turbinio di stanzette. “Dico solo – anticipa Barili – che ci sarà una spazio chiamato ‘zona della cuccagna' dove verranno fatte delle proposte gastronomiche particolarissime, una fra tutte gli spiedini di lumache”. L'invito è dunque alla taverna dove numerosi contradaioli sono soliti divertirsi in allegria e dove fino a tardi è possibile bere sangria nel caratteristico vicolo.


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