Hanno tante idee in testa. E una volontà di ferro di portarle avanti, per il bene della loro città. In parte le ha spiegate domenica scorsa a Firenze il portavoce di “Spoleto a 5 stelle” (clicca qui), l’avvocato Carmelo Parente, salito sul palco del Saschall insieme ai rappresentanti di altri 13 movimenti cittadini presenti al 1° raduno delle liste civiche vicine a Beppe Grillo.
Ma c’è una idea che non hanno ancora svelato e che custodiscono in gran segreto. La riveleranno dopodomani a Gubbio quando Parente & Co. incontreranno Jacopo Fo che ha dato la propria disponibilità a sostenere le liste civiche “a 5 Stelle” che si presenteranno in Umbria (3 quelle che parteciperanno alla tornata elettorale e precisamente Spoleto, Foligno e Perugia). In quella sede dunque gli spoletini chiederanno a Jacopo se anche suo padre, il Nobel Dario Fo, vorrà dare il proprio contributo per la città del festival. Difficile al momento sapere se gli proporranno di candidarsi a sindaco o di dare un “aiuto” esterno.
La scelta di Dario Fo non è casuale. Molto vicino al movimento di Beppe Grillo, come suo figlio Jacopo, il Premio Nobel ha legato a Spoleto una delle più belle pagine del teatro italiano quando, in Prima nazionale, presentò “Lu santu jullare Françesco” durante il Festival dei Due Mondi. Era il 6 luglio 1999. A quello spettacolo è legato anche un aneddoto: arrivato a Spoleto, Fo contestò il prezzo del biglietto che Francis Menotti aveva fissato per il suo spettacolo (ca. 100mila lire) e pretese di anticipare lo spettacolo con una anteprima aperta gratuitamente al pubblico.
Era la seconda volta che Fo saliva sul palco del Festival. La prima risale al 1993 quando, sempre per la manifestazione menottiana, presentò “Dario Fo incontra Ruzzante” (con Franca Rame, Marina De Juli e Virgilio Zernits)