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VERSO LE ELEZIONI 2009: BRUNINI E L’AUTOGOL DELLE CANDIDATURE. THE DESTROYER

Redazione

VERSO LE ELEZIONI 2009: BRUNINI E L’AUTOGOL DELLE CANDIDATURE. THE DESTROYER

Dom, 14/12/2008 - 01:33

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di Carlo Ceraso

In città lo si diceva già da questa estate: “preparatevi, perchè a dicembre Brunini romperà tutto”. I più non ci hanno voluto credere ed invece, preciso come il miglior bollettino meteo, ecco che il sindaco Massimo Brunini ha dato fuoco alle polveri. Nessuno sa quanto sia lunga la miccia, ma è più che evidente la polveriera, ovvero il piddì, rischia di esplodere da un momento all’altro. L’ha combinata grossa, politicamente parlando, quando, convocato dal segretario provinciale Alberto Stramaccioni, ha detto a chiare note che con i due candidati in pectore, Daniele Benedetti e Giancarlo Cintioli, le possibilità di vincere le prossime elezioni amministrative sono pressochè pari a zero. E pensare che sono i due uomini di punta del partito, quelli che ha voluto nella sua squadra. Il primo promosso assessore ai servizi sociali a metà legislatura del Brunini I e vicesindaco nel Brunini II. Cintioli assessore alle grandi opere prima e consigliere regionale dopo. Ma nessuno dei due convince il sindaco che, indubbiamente, deve sapere in anteprima anche chi sarà l’avversario del centro destra per essere così preoccupato sulle sorti politico-amministrative della città. E fin qui può anche starci. Il problema però è che Brunini si è affannato anche a fare un terzo nome. Che non è quello di uno degli assessori che ha ‘cresciuto’ in questi 10 anni. E neanche quello di un dirigente del proprio partito. Per Brunini il candidato ideale è lo sconosciuto Elio Giannetti, medico e responsabile del movimento dei focolarini a Spoleto. Che il primo cittadino fosse vicino al movimento lo si sapeva (anche se con i principi dei focolarini e più in generale con quelli di Madre Chiesa sembra non esser proprio allineato), ma che arrivasse a tanto francamente no.

Il medico da parte sua si è affrettato a comunicare di non saperne nulla e, affinchè non si pensasse ad una sorta di caso Villari spoletano, ha detto a chiare note di non esser interessato ad alcuna candidatura e poltrona.

Il ‘caso’ però non è chiuso, perchè le ripercussioni sono a dir poco devastanti e dentro la segreteria cresce di minuto in minuto il malumore per questi comportamenti che “stanno facendo il gioco della destra”, come sostengono alcuni vertici locali del partito di Veltroni. Anche a Perugia hanno mal digerito la fuga di notizia del riservatissimo incontro fra Stramaccioni e Brunini ed è già cominciata la caccia alla 'gola profonda'.

Difficile comprendere le ragioni di Brunini che, politico di lungo corso qual’è, una sua strategia la deve pur avere, se si è spinto fino a dove si è spinto. Anche se la mossa appare un autogol. Perchè dopo 10 anni di governo autocratico non è pensabile e forse neanche giustificabile che un sindaco, chiunque esso sia e a qualunque casacca appartenga, esca dai confini della politica per individuare il proprio successore.

Quella di “Giannetti” dunque è stata una provocazione bella e buona, rivolta tanto al partito locale come a quello provinciale. Con il fine, giurano in molti, di aumentare il proprio prezzo. Perchè Brunini di andar in pensione non ne vuol sapere. Dicono i bene informati che l’asse Bocci-Agostini sarebbe già d’accordo per una poltrona di assessore in provincia. Ma potrebbe non bastare. D’altra parte Brunini ha sempre strizzato l’occhio alla Regione, anche se negli ultimi anni i rapporti con Perugia si sono deteriorati al punto che la Governatrice Lorenzetti a Spoleto non ha pressochè messo più piede. E se lo ha fatto, il suo staff è stato sempre attento a non farla incontrare con il sindaco, anche stravolgendo le rigide regole del cerimoniale. Fatta eccezione per un paio di messe e altrettanti funerali dove…di necessità virtù.

Come risponderà l’apparato politico locale alla provocazione? Difficile dirlo, anche se la stessa segreteria e i consiglieri comunali del pd si giocheranno su questa vicenda una buona fetta di credibilità. Fra questi ultimi c’è chi non esclude che si possa andare anche ad un voto di sfiducia. Altri invece sono per attuare la strategia del “non ti curar di lui ma guarda e passa”: Di certo son sempre di meno quelli disposti a digerire le intemperanze di Brunini. Che di giorno in giorno sembra emulare sempre più i panni di Arnold Schwarzenegger. Quelli di governatore della California? No, quelli di Conan il distruttore.


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