Vendita reti del gas, il Consiglio di Spoleto dice sì - Tuttoggi.info

Vendita reti del gas, il Consiglio di Spoleto dice sì

Sara Fratepietro

Vendita reti del gas, il Consiglio di Spoleto dice sì

Ore di domande e dibattito per la delicata pratica che potrebbe cambiare il futuro della città. Opposizione teme per l'aumento delle bollette, ma la maggioranza replica: c'è l'autorità a vigilare
Mar, 03/05/2016 - 00:10

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Chilometri e chilometri di condutture del gas del territorio spoletino in vendita. Il Comune di Spoleto è pronto a rinunciare alla proprietà delle sue reti per incassare 29 milioni di euro e non dover, fra 24 anni, pensare alla sua manutenzione o piuttosto al suo rifacimento. La pratica, dopo la relativa commissione, ha ricevuto l’ok del consiglio comunale in serata, incassando 15 voti a favore (quelli della maggioranza, compatta), 6 voti contrari (Rossi, Capitani, Lisci, Zampa del Pd, Bassetti del M5s e Alessandro Cretoni di Fi) e 3 astensioni (Martellini ed Erbaioli del Pd e Dominici del gruppo misto). Una votazione arrivata dopo un intero pomeriggio di domande, chiarimenti e dibattito. Le perplessità dell’opposizione, ed in particolar modo del Movimento 5 stelle, di dire addio per sempre a quello che è un bene pubblico sono rimaste. Ma più che il merito, la maggior parte dei consiglieri di minoranza ha contestato il metodo, cioè la mancanza di partecipazione alla città di una questione così rilevante, che potrebbe avere – questo il timore di Partito democratico e Movimento 5 stelle – ripercussioni in futuro sulle bollette del metano per i cittadini.

L’oggetto della pratica – Ad illustrare la pratica sono stati il presidente della commissione competente Stefano Proietti e gli assessori Gianmarco Profili e Agnese Pula. L’assessore alle società partecipate ha ripercorso le varie normative e proroghe in materia, spiegando che l’iter della pratica era iniziato durante la Giunta Benedetti con l’approvazione dell’indicazione del Comune di Foligno quale stazione appaltante della gara per la gestione del gas per quanto riguarda l’Atem 2 sud-est dell’Umbria, quello che va da Assisi a Spoleto. Al centro della pratica in discussione c’era tecnicamente la “approvazione del valore di rimborso al gestore uscente ai sensi dell’art. 15, comma 5 D.Lgs. n. 164/00 e s.m.i. e delle linee guida di cui al D.M. del 22.05.2014 e relativa attestazione ai sensi dell’art. 17”. In sostanza il Comune ha stabilito di vendere le reti del gas di sua proprietà per un valore di 29 milioni di euro, calcolato dagli studi Mariani e Fracasso (scelti dal Comune di Foligno tramite gara).

Il nodo del valore – A interessare la discussione è stato il valore delle reti del gas di proprietà del Comune di Spoleto. L’ente, infatti, aveva tre alternative. La prima è quella di concedere le condutture, in cambio di un canone annuo, come avviene adesso. Attualmente, però, la Vus esborsa circa 618mila euro l’anno, mentre con le nuove normative e calcoli, è prevista un’entrata di meno di 300mila euro per il primo anno, a scendere ogni anno, fino ad arrivare dopo 12 anni a circa 138mila euro. Per poi scendere ancora fino quasi a zero, considerando che la concessione sarebbe di 12 anni più altri 12. Nelle casse del Comune, al termine di questi 24 anni, insomma, non entrerebbe quasi nulla ed in più avrebbe a suo carico la manutenzione delle reti e probabilmente in alcuni casi il suo rifacimento. È per questo che l’amministrazione comunale (ma l’indicazione sarebbe la stessa anche negli altri 8 Comuni dell’area vasta che si trovano nella stessa situazione di Spoleto) ha deciso di puntare sulla vendita delle reti. Quale valore però applicare? Il ministero dello Sviluppo economico non sarebbe chiaro, nonostante più richieste di pareri. Secondo il valore Rab, cioè quello di investimento nel tempo, le reti di Spoleto valgono 5,2 milioni; secondo il Vir (il valore di mercato) oltre 29. Ed è quest’ultimo che il consiglio comunale ha deciso di applicare “per non svendere le reti del gas ai privati e per capitalizzare al massimo un bene dello Stato”.

Quali garanzie per i cittadini? – Altro nodo della discussione odierna le eventuali ripercussioni per i cittadini. Lo ha chiesto Elisa Bassetti: “Oggi – ha ricordato – andiamo a disfarci per sempre di un bene che hanno pagato i cittadini. Ad un certo punto si finiranno i soldi che entreranno da questa vendita e non avremo più né quelli né il patrimonio in sé”. “Il rischio che l’acquisto da parte di un privato possa riverberarsi sulle tariffe c’è, quantificarlo è impossibile” ha replicato l’assessore Pula. “Però abbiamo la certezza – ha aggiunto – che se noi conferiamo le reti non avremmo in futuro un canone ed avremo dei costi. Al massimo succederà che ci terremo il canone attuale, se l’operazione di vendita non dovesse andare in porto. In questo momento una scelta va presa, abbiamo cercato di valutare la situazione meno dannosa per l’ente”. Sulla questione di possibili salassi sulle bollette del gas per i cittadini ha calcato la mano anche il capogruppo del Pd Dante Andrea Rossi, che ha invitato ad aspettare prima di approvare la pratica e prendere tempo. “La città – ha detto – ha bisogno di investimenti, ma c’è un rischio per i cittadini nel lungo termine”. Diversa l’opinione di Stefano Proietti (Rinnovamento) che ha ricordato come esiste un’apposita autorità che si occupa di calmierare alcuni costi e parametri: “Il mercato ha delle regole e delle Authority, questo deve confortarci. Bisogna pensare che quello che oggi non viene vista come un’opportunità, magari in futuro era proprio quell’opportunità che bisognava cogliere”.

Respiro per le casse comunali – Se la gara dovesse andare a buon fine – ma in realtà dalla stessa amministrazione qualche dubbio è emerso – per le casse comunali sarebbe un’enorme boccata di ossigeno. Per ripianare i debiti ma soprattutto per fare gli interventi tanto necessari ed attualmente bloccati. Altrimenti l’ipotesi è che tutto rimanga come è adesso, anche se qualcuno dall’opposizione teme che si debba vendere per forza a quel punto al valore Rab. “Attualmente non riusciamo a fare niente” ha commentato laconico il sindaco Fabrizio Cardarelli, che ha fatto riferimento alle recenti polemiche sugli impianti sportivi allo sbando, dicendosi di fatto impotente, come su altre questioni. “Vado a partecipare ad un convegno sulle infrastrutture – ha ricordato – e mi si risponde che la colpa è la nostra se siamo isolati che non abbiamo deciso se vogliamo passare per Acquasparta e completare la Tre Valli o passare per Terni e fare la variante alla Flaminia. Mi vengono mosse critiche sull’ospedale, ma cosa altro possiamo fare se non sollecitare tutti i giorni la dirigenza dell’Asl e la Regione? Questa delle reti del gas potrebbe essere – ha quindi detto – una soluzione per tirarci fuori dal baratro in cui siamo. Se l’incasso vale la pena, la vendita si farà, altrimenti in autotutela la ritireremo”.

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