“E’ sicuramente uno degli atti più rilevanti della nostra legislatura anche perchè va ad incidere profondamente su un settore fondamentale per lo sviluppo e l’economia della Regione”: la presidente Catiuscia Marini definisce così il nuovo “Testo unico del Governo del territorio e materie correlate”, approvato dall’Assemblea legislativa la scorsa settimana ed illustrato questa mattina, lunedì 12 gennaio, insieme all’assessore regionale all’urbanistica Fabio Paparelli, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella Sala Giunta di Palazzo Donini a Perugia. “Con questo provvedimento – ha affermato la presidente – vengono abrogate circa 20 leggi regionali esistenti e si passa da oltre 600 articoli a 273, con un processo di delegificazione e di semplificazione che sicuramente porterà benefici a tutti gli operatori, garantendo allo stesso tempo maggiore trasparenza e certezze di responsabilità nei processi amministrativi che di solito regolano l’urbanistica e l’edilizia. A quanto si conosce,- ha sottolineato la presidente, è l’unico realizzato in Italia insieme a quello della Toscana e diventa centrale per la vita economica della nostra regione rendendo più facile la vita per le imprese, per i professionisti, per gli enti pubblici e ovviamente per i cittadini che operano nel settore edilizio. Tra gli obiettivi ed i risultati attesi dal nuovo Testo unico c’è anche una puntuale distinzione dei ruoli e delle competenze tra i vari Enti. “Abbiamo voluto evitare la riproposizione della logica dei piani a cascata, ha proseguito la presidente Marini. Da oggi in poi la Regione si occuperà del Programma Strategico Territoriale con funzioni programmatiche e senza alcun intendimento prescrittivo e del Piano Paesaggistico Regionale, quale strumento unico di tutela, valorizzazione e corretto inserimento paesaggistico sul territorio delle opere dell’uomo. Le Province si occuperanno del Piano territoriale di coordinamento con funzioni di coordinamento della pianificazione locale; i Comuni del Piano Regolatore Generale, quale strumento che prenderà atto delle invarianze stabilite dai piani sovraordinati e dei piani di settore, con ampi poteri di disegnare, realizzare e riqualificare la città esistente e quella futura. Accanto a ciò riteniamo che l’assetto ottimale del territorio si debba raggiungere attraverso il contenimento del consumo di suolo; il riuso del patrimonio edilizio esistente e di rigenerazione urbana e la valorizzazione del paesaggio, dei centri storici e dei beni culturali”.
“Tutto ciò è stato possibile – ha sottolineato la presidente Marini – grazie al grande lavoro compiuto dalla struttura regionale, dai contributi apportati nella discussione in Consiglio regionale e da tutti i soggetti interessati che hanno partecipato con grande attenzione alle fasi di redazione del Testo unico”.
“E’ stato un anno di lavoro intenso, complesso e molto partecipato – ha aggiunto l’assessore regionale all’urbanistica Fabio Paparelli – che ha coinvolto gli Enti pubblici, le categorie professionali e le Associazioni del settore. L’Umbria adesso si ritrova con una unica legge ed un unico regolamento che consentono processi autorizzativi trasparenti, più semplici e chiari, con tempi e costi molto ridotti rispetto al passato. Occorre sempre ricordare che Testo Unico, come è noto, non può apportare modifiche di carattere sostanziale e pertanto non tutti i problemi possono trovare soluzione nell’ambito di tale provvedimento. Però sicuramente nel nuovo Testo si è proceduto alla riduzione degli oneri amministrativi delle imprese e alla riduzione degli adempimenti degli enti locali, con la diminuzione di procedimenti amministrativi sostituiti dalle certificazioni e con l’assegnazione di tempi certi all’azione amministrativa. Questo provvedimento inoltre disciplina, in modo razionale e urbanisticamente meno impattante alcune delle innovazioni introdotte dal cosiddetto “Sblocca Italia“ quali i mutamenti di destinazione d’uso, le agevolazioni sugli oneri concessori per la riqualificazione urbana, il regolamento edilizio regionale, ecc. (innovazioni peraltro già presenti nell’ordinamento regionale ben prima della norma nazionale), mentre ripropone e conferma alcune norme edilizie premiali introdotte a suo tempo in applicazione del cosiddetto “Piano Casa”. Da sottolineare, ad esempio, come con questo Testo Unico siano superate alcune incongruenze normative rispetto ai Piani di Bacino del Trasimeno e del Tevere ed inoltre – ha concluso Paparelli – l’introduzione del principio giuridico secondo cui, in caso di interpretazioni discordanti delle norme, si applica quella più vantaggiosa per il cittadino”.