UMBRIA OLII: IL SINDACATO NON CI STA E ATTACCA CONFIDUSTRIA “LATITANTE E BUGIARDA” - Tuttoggi.info

UMBRIA OLII: IL SINDACATO NON CI STA E ATTACCA CONFIDUSTRIA “LATITANTE E BUGIARDA”

Redazione

UMBRIA OLII: IL SINDACATO NON CI STA E ATTACCA CONFIDUSTRIA “LATITANTE E BUGIARDA”

Sab, 09/08/2008 - 16:53

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Il sindacato non ci sta e rimanda le accuse a Confindustria, intervenuta ieri sulla crisi della Umbria Olii denunciando che le parti sociali stavano “ostacolando il rilancio della azienda”. Il primo ad attaccare è Bruno Piernera, il segretario Cisl dell’area vasta, che chiede alla confederazione degli industriali di specificare le accuse: “credo che in Confindustria abbiano un po’ le idee confuse. Quando avremmo ostacolato il rilancio dell’azienda di Campello? In quale occasione e con quali modalità?” si domanda. “La nostra opera” prosegue Piernera “è stata sempre improntata ad avviare percorsi concreti per il rilancio del sito produttivo di Campello sul Clitunno. Se c’è qualcuno che ha fatto ben poco è proprio Confindustria che deve ancora rispondere alle nostre richieste di incontro, alcune delle quali risalenti a diversi mesi fa. Se poi quel comunicato era una provocazione per innescare qualcosa di altro, sappia Confindustria che non siamo disposti a farci strumentalizzare. D’altra parte in questi mesi e su questa vicenda, di provocazioni e attacchi ne sono stati mossi diversi. Ma mai da noi, nè dai familiari delle vittime, nè dalle istituzioni. Per cui il presidente di Confindustria dica quali sono le nostre responsabilità o eviti simili figure”.

Questa la posizione del sindacato di Bonanni, in attesa che venga resa nota, ufficialmente, quella di Cgil e Uil di Perugia.

Tuttoggi.info ha sentito anche il parere di un dirigente spoletino della Cgil, uno dei pochi ad aver seguito la vicenda sin dal primo momento. “Sarà che appartengo alla generazione sessantottina, per cui mi verrebbe da liquidare il tutto con il famoso slogan dell’epoca ‘a volte ritornano’. Se c’è un filo conduttore nella storia di questa parte della regione è proprio nell’assenza di Confindustria che, quando si fa vedere, ricorre spesso all’uso di bugie e spropositi. Sin dal primo momento, sin dal 27 novembre 2006 – prosegue – abbiamo chiesto il coinvolgimento di Confindustria al fine di trovare le soluzioni migliori, tenendo sempre ben distinte le eventuali responsabilità del presidente della U.O. Giorgio Del Papa dalle esigenze produttive e dei lavoratori. Ma dopo gli incontri che portarono all’individuazione degli ammortizzatori sociali (la cassa integrazione fu poi quasi subito revocata dal Del Papa, n.d.r.) Confindustria è risultata assente ad ogni iniziativa e richiesta. Fra febbraio e marzo 2008, di fronte all’ipotesi dell’impenditore oleaorio di mettere in libertà i dipendenti, abbiamo chiesto un incontro urgente a Confidustria. Ma attendiamo ancora uno straccio di risposta. Di più. A maggio li abbiamo anche sollecitati ma la risposta è stata che Del Papa era irreperibile. Personalmente credo che il titolare dell’azienda abbia usato i propri dipendenti come il grimaldello per far presa sulla società civile, forse anche per costruire il proprio teorema difensivo. Ipotizzo che i lavoratori non abbiano mai potuto esprimere quello che pensavano liberamente, sono stati sempre prigionieri di un sottile ricatto e attraverso di loro si è cercato di attaccare anche il sindacato. E’ questa la verità che i signori di Confindustria conoscono molto bene. Non vengano a far la morale a nessuno, si prendano le loro responsabilità, rispondano agli appelli e abbiano il coraggio di affrontare il confronto. Tutto il resto è solo aria fritta. Degna di chi potrebbe avere in mente altri progetti e mire”.

(Carlo Ceraso)

(Modificato alle 17.51)


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