Tubercolosi a Spoleto, Barberini rassicura "C'e' stata la risposta necessaria" - Tuttoggi.info

Tubercolosi a Spoleto, Barberini rassicura “C’e’ stata la risposta necessaria”

Sara Cipriani

Tubercolosi a Spoleto, Barberini rassicura “C’e’ stata la risposta necessaria”

L'assessore regionale alla Sanità risponde all'interrogazione del consigliere Squarta
Gio, 29/10/2015 - 16:58

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Non si placa la questione TBC a Spoleto, e dopo l’interrogazione in Parlamento presentata dall’On. Stefano Lucidi (M5S) al Ministro dell’Istruzione, è oggi l’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, a dover rispondere alla richiesta del consigliere Marco Squarta riguardo agli “interventi urgenti da attuare in relazione ai casi tubercolosi verificatisi in una scuola primaria di Spoleto”. Il caso scoppiato lo scorso giugno nella città del Festival continua così a far discutere su metodi adottati e tempi di intervento.

Il caso ‘madre’ viene diagnosticato all’inizio dell’estate su una bimba di una scuola primaria. Contestualmente alla prima diagnosi vengono richiamate le famiglie dei compagni di classe, in vacanza da pochi giorni, e le maestre dell’istituto, per i dovuti test e le eventuali profilassi, dove necessario. Ad agosto un nuovo richiamo per la seconda dovuta verifica. Alla fine, gli esami rivelano dodici i casi positivi al test di Mantoux: 8 bambini e 4 maestre.

Sul numero di casi che aumentano con la seconda mandata di risultati e con l’avvicinarsi del rientro in aula, è l’amministrazione comunale a far la voce grossa con la Asl2. Il vice sindaco Maria Elena Bececco parla di comunicazioni tardive e mancanza di indicazioni chiare da parte dell’Azienda Sanitaria, che risponde e pubblicamente rassicura, confermando che tutto è sotto controllo.

Nel frattempo continua a salire la preoccupazione dei genitori degli alunni della scuola spoletina, alcuni dei quali si rifiuteranno, nei primi giorni, di far rientrare in classe, mentre le famiglie degli alunni contagiati e soggetti a profilassi si organizzano a livello legale, in una sorta di class action, per chiedere alla scuola un congruo risarcimento per l’impegno economico e i danni morali che stanno subendo insieme ai propri figli.

Ad ottobre infine, l’intervento in Parlamento del cittadino Lucidi, per chiedere al Ministro dell’Istruzione una spiegazione in merito alle procedure utilizzate e per verificare se ci sia un vuoto normativo riguardo l’iter di iscrizione degli alunni.

Di oggi, la replica dell’assessore regionale Barberini, in terza commissione, alla richiesta del consigliere Squarta “sia in merito all’azione di contrasto del contagio che riguardo le modalità di prevenzione dello stesso” messi in atto dalla Azienda Sanitaria Locale competente per Spoleto.

“I sintomi iniziali della tubercolosi – ha spiegato Barberini – sono subdoli e di non immediata percezione: la bambina presentava poca tosse e febbriciattola serale, e non tutte le sere. E’ stato immediatamente attivato il protocollo relativo, con la ripetizione anche dei test negativi, che ha permesso di individuare 8 bambini e 4 insegnanti tutti inviati al secondo livello di procedura, con raggi X e profilassi antibiotica, i cui esiti hanno evidenziato che non svilupperanno la malattia. La procedura è stata estesa anche ai soggetti che hanno avuto contatti meno prolungati, 83 bambini frequentanti la mensa scolastica e 11 docenti, tutti negativi, che ripeteranno il test a distanza di otto settimane. C’è stata la risposta necessaria da parte del presidio ospedaliero, non c’è stata propagazione e non abbiamo segnalazione di casi particolari”.

Il consigliere Squarta si è dichiarato “parzialmente soddisfatto, perché un minimo di leggerezza c’è stata, specialmente per quanto riguarda l’aspetto della prevenzione del contagio di una malattia potenzialmente rischiosa per la popolazione”.

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