Trafomec, M5S all'attacco: "Intervenga la magistratura" - Tuttoggi.info

Trafomec, M5S all’attacco: “Intervenga la magistratura”

Redazione

Trafomec, M5S all’attacco: “Intervenga la magistratura”

L'onorevole Ciprini veste la maglia dell'azienda in Parlamento / "Hanno fatto come volevano"
Mar, 17/03/2015 - 18:52

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Quando si dice approdare in Parlamento. L’onorevole Tiziana Ciprini del Movimento 5Stelle indossa direttamente la maglia della Trafomec di Tavernelle (macchiata d’olio) e si presenta a Roma. “La storia all’italiana dell’azienda – scrive su Facebook – sta finendo nel più classico dei modi: tenerla in vita finché ci sono i soldi pubblici da mungere”. L’attacco della deputata a 5Stelle va avanti: “La nuova Società della Trafomec continua ad affermare che non può prendere in carico le spettanze economiche dei dipendenti licenziati e, con poca serietà, tenta di scaricare la responsabilità ai 18 giorni di presidio degli ex lavoratori, rei di aver rallentato le attività produttive. Intanto tenta anche di scaricare i costi sociali dell’intera operazione finanziaria delle scatole cinesi sulla collettività, con la richiesta della cassa integrazione”.

Il governo? Anche la magistratura! – Dalle parole della deputata a quelle delle sottosegretaria del Ministero del Lavoro, Franca Biondelli. “Nel rispondere alla mia interrogazione il 5 marzo – scrive la Ciprini – , ha evocato ‘soluzioni economiche attraverso finanziamenti’. Ebbene –  ricancara l’onorevole penta stellata – si potrebbe pensare che il pretesto della protesta dei dipendenti licenziati e non pagati e lo spettro della cassa integrazione venga utilizzata dall’azienda per pressare la Regione sulla concessione di un prestito, con l’ennesimo intervento di Gepafin, al fine di scongiurare il fallimento definitivo dell’azienda”.
E ancora: “Questi signori in capo all’azienda per 4 anni hanno fatto il bello e il cattivo tempo, percependo stipendi da favola, per poi chiudere le attività industriali, licenziando 170 persone, con accordi che non hanno rispettato, disperdendo molta della forza lavoro che, per scelta o per cause di forza maggiore, è andata a lavorare per la concorrenza. Si profila all’orizzonte la perdita secca di altri 100 posti di lavoro a Tavernelle con la chiusura dell’unico stabilimento rimasto in Umbria e con le perdita di circa 800mila euro che, con il fallimento di Trafoitalia, la società Sviluppo Valnestore, costituita dai Comuni di Panicale e Piegaro e dalla Regione Umbria, probabilmente ha già perso”. Conclusione con il botto, come si suole dire: “Dopo il Governo sarà il caso che intervenga anche la magistratura”.

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