Puntata più complicata del solito quella che ieri sera (giovedì 28 settembre), dedicata ai sapori del sud, ha visto ancora protagonisti i due concorrenti umbri di Top Chef Italia 2, Andrea Fugnanesi di Sigillo e Matteo Puccio di Spoleto (residente a Terni).
Dopo aver superato brillantemente la prima parte di gara, dove dovevano replicare il “calamaro ‘mbuttunato” (tipico piatto napoletano) dandogli un tocco gourmet, la prova a squadre ha riservato qualche ostacolo in più. Gli umbri, come nella scorsa puntata, si sono ritrovati nella stessa squadra per la prova in esterna a Guardiagrele (paese d’origine dello chef-giudice Colagreco, in provincia di Chieti) che prevedeva la creazione di un piatto tipico abruzzese all’interno di una cucina non professionale di un’abitazione del paese. “Viaggio a casa Colagreco”, nome dei maltagliati con ragù di guanciale e agretti in citronette, non ha convinto i giudici e la squadra capitanata da Andrea è andata alla sfida eliminazione. Chef Puccio, in questa occasione, ha tirato fuori la grinta, forse troppa, dando vita ad uno scontro verbale al limite con i giudici, soprattutto con chef Baldessari.
Lo spoletino, inoltre, anche con spirito campanilistico, ha deciso di salvare il “collega” Andrea Fugnanesi, evitandogli di partecipare alla prova e salvandolo quindi dall’eventuale eliminazione.
Nello scontro finale, che consisteva nel creare un piatto con soli ingredienti siciliani, chef Puccio è stato rimbeccato più volte dallo chef Baldessari, che ha avuto da ridire anche sull’impiattamento. Rischiando molto, Andrea, visibilmente innervosito, ha leggermente ceduto alle provocazioni, schiacciando con il cucchiaio le quenelle di pistacchi appena fatte e sparpagliando quest’ultimi sul piatto, ovviamente sempre nei limiti del buon gusto. Nonostante le tensioni con il giudice, la creazione di Puccio, con torrone, pistacchi e crema di ricotta al cioccolato, non è risultato il piatto peggiore. Eliminazione evitata, quindi, per un soffio.
La gara è ormai entrata nel vivo: tra i 10 concorrenti rimasti i due umbri resistono ancora.