Todi Festival, Mita Medici e l'omaggio al "suo" Franco Califano - Tuttoggi.info

Todi Festival, Mita Medici e l’omaggio al “suo” Franco Califano

Carlo Vantaggioli

Todi Festival, Mita Medici e l’omaggio al “suo” Franco Califano

Tutto esaurito per le due repliche del recital ideato da Silvano Spada | Applausi e gradimento per l'inno all'immortale artista e paroliere
Mer, 26/08/2015 - 11:54

Condividi su:


Per quello che se ne sa, Mita Medici è stato il vero “grande amore” di Franco Califano, quello che rimane indistruttibile anche dopo la fine. Per lei, che aveva solo 17 anni quando si misero insieme nel 1967, il Califfo “mise su casa”. E chi conosce l’ansia di libertà del personaggio Califano, sa quanto sia stato grande come gesto quello di vivere insieme stabilmente con una donna, seppure solo per 3 anni. E che donna. Mita Medici nell’anno dell’amore con Califano era di una bellezza assoluta, arabo-mediterranea, molto in vista (la Ragazza del Piper a cui il famoso gruppo progrock Le Orme dedicò una canzone Mita Mita) e già con una carriera promettente davanti. Una relazione scandalosa vista l’età della Medici.
Un amore dunque che non può prescindere dalla musica e che ha trovato forma nello spettacolo Mita Medici canta Franco Califano, presentato in prima assoluta al Todi Festival 2015, in una messa in scena curata e voluta dal patron Silvano Spada, con le coreografie di Luca Bruni ed i ballerini del suo Oplas danza di Umbertide e l’ aiuto regia di Pietro Scognamiglio.
Sul palco una band di straordinari musicisti tutta umbra, Federico Codini -Sax, Andrea Cardoni -Chitarra, Andrea Caprini -Basso,  Francesco Piantoni -Tastiere e Gabriele Giovenali -Batteria.
Agli addetti ai lavori non sfugge la bravura di Codini già protagonista di alcune intense performance alla recente Festa della Musica di Todi e il nome di Andrea Caprini, bassista, ma anche assessore alla cultura della Giunta Rossini.
Creatore delle luci di scena lo spoletino Marco Marcucci, già protagonista nello staff tecnico del Teatro Caio Melisso per lo spettacolo Letter to a Man di Bob Wilson al Festival dei Due Mondi 2015.
Un ensemble artistico tutto umbro al servizio della brava e affascinante Mita Medici, per uno spettacolo gradevolissimo che ha suscitato più di una attenzione, perchè in realtà si tratta del primo vero lavoro teatrale dedicato al Califfo dopo la sua scomparsa nel marzo del 2013.
La struttura dello spettacolo di Todi non può prescindere da ciò che anche Califano amava fare con il pubblico ai suoi concerti, ovvero raccontare, spiegare e dialogare, attraverso più o meno lunghi interventi che intervallavano tra una canzone e l’altra. Un modo chiaro di far capire che oltre le note musicali, la parola ha una forza propulsiva che non si può nascondere. Califano è stato un paroliere di grandissimo talento ed i suoi testi, anche grazie alla reinterpretazione sentita di Mita Medici, acquistano ancora oggi una forza ed una freschezza inaspettata. Più che il talento vocale, conta invece la chiarezza del messaggio, e alla fine crediamo sia questo che Spada e la Medici hanno cercato di trasmettere al pubblico. E’ indubbio che per fare questo ci si deve liberare nella mente dell’ombra del Califano feticcio o del personaggio sciupafemmine e irriverente. Tutte maschere fatte letteralmente a pezzi nella dolcezza amara e melanconica dei testi di canzoni come la Nevicata del ’56, Minuetto, Io nun piango, L’urtimo amico va via e molte altre.
Si trova in rete un magnifico e commosso intervento di Federico Zampaglione, Tiromancino, che racconta la genesi del pezzo scritto per Califano, Non escludo il ritorno, che il Califfo presentò al Festival di Sanremo nel 2005 e che è associata in maniera eterna alla natura del personaggio, tanto da essere scolpita per sua volontà sulla lapide della tomba dove è sepolto al cimitero di Ardea. Frase che la stessa Mita Medici ricorda al pubblico di Todi come monito sulla immortalità dei testi di Califano. Califano amava i giovani proprio per la sua propensione ad essere il Maestro di nuovi talenti. Con Zampaglione e i Tiromancino il rapporto artistico ha anche prodotto la magnifica In un tempo piccolo, che la Medici ha cantato al pubblico di Todi.

Alternate con le chiacchierate della Medici e l’esecuzione di alcune delle canzoni più famose, sempre ad un passo dalla recitazione, complice anche il registro basso dell’artista, ci sono gli intermezzi dei ballerini dell’Oplas di Luca Bruni che danzano su tracce originali con la voce di Califano. Ottimi gli arrangiamenti della band.
Il Comunale di Todi è pieno per la seconda volta, e la formula del teatro gratis, seppure con prenotazione per evitare la ressa all’ingresso, sembra avere lasciata intatta la qualità della proposta. Ma siamo solo all’inizio del Festival e c’è tempo per i bilanci di qualsiasi natura.
Scroscianti gli applausi e molto positivi i commenti a sipario chiuso e come sempre quando si tratta di Franco Califano, anche detto Califfo, Tutto il resto è noia.

Riproduzione riservata

Foto: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!