Terremoto

Terremoto, presidente Senato Grasso a Norcia | Ecco il nuovo cratere, ora in Parlamento

Tutti stanno lavorando al massimo delle loro forze per dare quello che la gente chiede. La mia presenza qui è per dimostrare che abbiamo un’attenzione specifica verso le richieste e le esigenze di queste persone”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso ha motivato la sua visita oggi nei luoghi colpi dal terremoto. La seconda carica dello Stato, dopo aver visitato questa mattina Amatrice, è arrivato intorno alle 13,30 a Norcia insieme al commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani ed al capo della protezione civile Fabrizio Curcio. In Umbria è stato accolto dalla presidente della Regione Catiuscia Marini, dal prefetto Raffaele Cannizzaro, dal sindaco di Norcia Nicola Alemanno e dagli amministratori di altri Comuni della Valnerina.

Grasso in visita ai bambini: “Rappresento unità del Paese verso i terremotati”

Il presidente Grasso ha prima visitato il centro storico di Norcia soffermandosi in particolare in piazza San Benedetto, poi si è recato nella scuola prefabbricata inaugurata lunedì alle spalle dell’istituto “Battaglia”. “Una presenza, quella del Presidente Grasso, – commenta la governatrice Marini – che abbiamo molto apprezzato. Essa, infatti, rappresenta un significativo gesto di solidarietà e vicinanza verso i cittadini, ma anche verso noi amministratori impegnati nella difficile gestione dell’emergenza e della ricostruzione. Sin dall’indomani del primo sisma, quello di agosto, tutti i livelli istituzionali dello Stato stanno lavorando in coesione, ciascuno per le proprie competenze, con l’obiettivo comune di ripristinare il prima possibile le condizioni necessarie per un ritorno alla normalità, e consentire ai cittadini, alle imprese, agli operatori economici, di dare avvio alla ricostruzione”.

“Avevo promesso quando sono venuto ad Amatrice dopo il terremoto del 24 agosto – ha spiegato il presidente del Senato durante la sua visita nelle zone terremotate – che non avremmo consentito che si spegnessero i riflettori. Sappiamo che c’è una continua presenza sul territorio e che al di là dei riflettori si lavora anche al buio. Penso oggi qui di rappresentare l’unità del paese che sta vicino ai terremotati, in un problema diventato sempre più grande. La seconda e la terza scossa – ha ricordato Grasso – hanno enormemente ampliato il terreno di intervento, si è dovuto ricominciare da capo, affrontare una serie di problemi. Siamo qui oggi per dare fiducia, in Senato stiamo lavorando per portare avanti i due decreti legge, già  operativi, che dovremo trasformare in legge”. Durante la mattinata il commissario straordinario per la ricostruzione Errani, invece, ha annunciato che entro domani emanerà l’ordinanza per dare inizio agli interventi di ricostruzione leggera.

Cambia ancora il cratere, settimana prossima discussione in Senato

La prossima settimana, quindi, il Senato sarà chiamato a discutere della legge di conversione dei due decreti legge, il 189 ed il 205, il primo approvato dal Governo Renzi dopo il terremoto del 24 agosto ed il secondo nei giorni scorsi alla luce delle novità dovute alle scosse del 26 e del 30 ottobre. La discussione di ieri in Senato è stata rinviata per la necessità di una modifica al cosiddetto cratere. Errani aveva infatti individuato, sulla base delle richieste delle Regioni, altri 68 Comuni da aggiungere ai 62 iniziali. Nelle ultime ore, però, è emersa la necessità di aggiungere un altro Comune nelle Marche. I Comuni totali aggiuntivi quindi ora sono 69. In Umbria l’unico ad essere inserito, come emerso nei giorni scorsi, è Spoleto, che si aggiunge ai 14 dell’area interna Valnerina.

Questo quindi l’elenco dei  nuovi territori che fanno parte del cratere. Nelle Marche: Aprio, Appignano del Tronto, Ascoli Piceno, Belforte del Chienti, Belmonte Piceno, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castel di Lama, Castelraimondo, Castignano, Castorano, Cerreto D’esi, Cingoli, Colli del Tronto, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fabriano, Falerone, Fiuminata, Folignano, Gagliole, Loro Piceno, Macerata, Maltignano, Massa Fermana, Matelica, Mogliano, Monsapietro Morico, Montappone, Monte Rinaldo, Monte Dan Martino, Monte Vidon Corrado, Montecavallo, Montefalcone Appennino, Montegiorgio, Monteleone, Montelparo, Muccia, Offida, Ortezzano, Petriolo; pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Ripe San Ginesio, San Severino Marche, Santa Vittoria in Matenano, Sefro, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Servigliano, Smerillo, Tolentino, Treia, Urbisaglia. In Abruzzo: Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Torricella Sicura, Tossicia, Teramo. In Lazio: Cantalice, Cittaducale, Poggio Bustone, Rieti, Rivodutri. In Umbria: Spoleto.

Aziende e negozi, inagibili 2 su 3 | Avviso del Comune di Norcia per i locali

Uno degli obiettivi a breve termine, tra le difficoltà abitative per gli sfollati, è  quello di ripartire al più presto con l’economia. A Norcia in particolare si vorrebbe arrivare a riaprire il prima possibile il centro storico, attualmente zona rossa nonostante in realtà molte case e negozi sembrano aver retto all’urto del terremoto del 30 ottobre. Nei Comuni più vicini all’epicentro sono ingenti però i danni. A fornire un quadro della situazione nei territori di Norcia, Cascia, Preci e Monteleone di Spoleto è la Regione dell’Umbria. Complessivamente, ad oggi, sono state effettuate verifiche in 186 attività produttive e commerciali e in 54 strutture ricettive. Per quanto riguarda le strutture ricettive, 37 sono risultate agibili (27 a Cascia, 7 a Monteleone di Spoleto e 3 a Norcia), 5 inagibili e per le quali serviranno interventi di ricostruzione pesante (1 a Cascia, 4 a Norcia), 6 sono temporaneamente inagibili e necessitano di pronto intervento di ricostruzione leggera, 3 parzialmente inagibili e necessitano di ricostruzione pesante per una parte dell’edificio. Dalle verifiche sulle attività produttive e commerciali è emerso che 59 sono agibili (30 a Norcia, 15 a Monteleone di Spoleto e 14 a Cascia), in altre 10 c’è un’inagibilità indotta da rischio esterno; 81 sono inagibili (ricostruzione pesante) delle quali 66 (su un totale di 131 verificate) a Norcia, 10 (su un totale di 30) a Cascia, 4 (su 7) a Preci e 1 (su 18) a Monteleone di Spoleto; 19 sono temporaneamente inagibili (ricostruzione leggera) cui se ne aggiungono altre 7 che presentano anche problemi da rischio esterno; 4 (una delle quali con rischio esterno) sono parzialmente inagibili e necessitano di ricostruzione pesante per una parte dell’edificio.

TERREMOTO, INCONTRO CON LA MARINI IN BPS PROMOSSO DALLA CNA

Proprio alle attività economiche si rivolge l’avviso del Comune di Norcia che ha scadenza sabato 19 novembre con l’obiettivo di capire quante di esse sono state sospese. “Al fine di poter orientare la corretta erogazione dei servizi in conseguenza del sisma del 24 agosto 2016 e successivi e, in particolare, degli eventi tellurici del 26 e 30 ottobre 2016, questo Ente sta procedendo ad effettuare un’ulteriore ricognizione dei danni subiti dalle attività economiche del territorio ed, in particolare, in questa fase, ha necessità di censire le attività economiche che sono state costrette alla sospensione della propria attività. Pertanto, in attesa dell’effettuazione dei sopralluoghi presso tutti gli edifici danneggiati da parte dei tecnici abilitati, il suddetto censimento sarà estremamente utile per valutare l’opportunità di predisporre una serie di misure di sostegno e l’approntamento di azioni di delocalizzazione delle imprese medesime. Per tali motivi, si invitano tutti gli imprenditori commerciali interessati a voler segnalare entro sabato 19 novembre 2016 presso l’ufficio Commercio comunale o presso lo Sportello Unità Produttive della regione Umbria istituito presso il C.O.A.R. (entrambi ubicati presso il Centro Operativo di Porta Romana) le attività economiche (negozi, uffici, laboratori artigianali, esercizi commerciali, aziende, ecc…) che, per effetto dei danni del terremoto, sono state costrette alla sospensione dell’attività”.

NORCIA, IL SINDACO INCONTRA LA POPOLAZIONE | IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI

Al lavoro sui cimiteri, sarà possibile consultare i dati su internet

Le istituzioni intanto stanno lavorando su più fronti. Anche quello, molto sentito dalla popolazione, dei loro cari deceduti. La situazione dei cimiteri del capoluogo e delle frazioni è drammatica. Molte le tombe che non ha resistito al terremoto, con le bare che sono rimaste prive di sepoltura. Una situazione su cui l’amministrazione comunale ha spiegato di star lavorando (qui il videomessaggio del sindaco in merito). Ad aiutare l’amministrazione comunale è l’Anusca (associazione nazionale ufficiali di stato civile e d’anagrafe), presente in Valnerina con propri operatori. Questa mattina dei tecnici specializzati, insieme ai vigili del fuoco, hanno iniziato a lavorare al cimitero di Campi di Norcia. Le bare rimaste senza una tomba saranno trasferite in una tensostruttura. Prima però ogni feretro sarà schedato e fotografato, insieme anche al contesto in cui erano collocate. Questo avverrà ovviamente per ogni cimitero del territorio nursino. Per dar modo alle famiglie di decidere dove trasportare in futuro le salme sarà creato un database su internet, consultabile sul sito internet del Comune di Norcia.

Riaffiora torrente dopo il 1979, pericolo allagamenti

Tra i problemi emersi dopo il terremoto del 30 ottobre il riaffioramento del torrente Torbidone, praticamente sparito dopo il sisma del 1979. In realtà la presenza delle acque in superficie era stata notata da alcuni cittadini di Norcia già durante l’estate, prima del 24 agosto. Ma l’attività del sottosuolo ha fatto sì che il torrente tornasse a scorrere copiosamente. Ora il Corpo forestale dello Stato sta affrontando i problemi dovuti al riaffioramento del Torbidone. Un’azienda di 41 capi ovini, infatti, quella del signor Carucci, rischia di essere allagata. Tutta la zona intorno (nei pressi del distributore Esso) è stata invasa dall’acqua. Per questo la Forestale ora, oltre a monitorare il torrente di concerto con le autorità competenti, sta studiando possibili soluzioni. Nei prossimi giorni dovrebbe essere coinvolto l’Esercito per fare le prime opere di bonifica e ricostituire l’alveo del torrente. “La sorgente – spiegano dal Corpo forestale – con un volume di acqua stimato di 250 litri al secondo, sta causando anche pericolo per la viabilità e danneggiamenti alle coltivazioni presenti, proprio perché il letto originario del torrente dopo 40 anni è in parte scomparso”.

IL VIDEO DEL TORRENTE TORBIDONE RIAFFIORATO DOPO 40 ANNI

Vigili del fuoco monitorano basilica a Cascia e recuperano costumi storici a Norcia

Grande è l’operato delle forze dell’ordine in tutto il territorio interessato dal sisma. Mentre Forestale si occupa prevalentemente del monitoraggio del territorio e dell’assistenza ad aziende agricole e zootecniche, Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza ed Esercito presidiano il territorio anche per evitare episodi di sciacallaggio. Come quelli che forse si sarebbero potuti verificare a Norcia e sventati dai militari dell’Arma. Mentre alla gestione della situazione relativa ai beni culturali ed al patrimonio edilizio – recuperando e mettendo in sicurezza beni culturali, ma anche assistendo i cittadini che devono prendere oggetti in casa e proseguendo nelle verifiche degli immobili – ci pensano i vigili del fuoco. Per offrire un servizio migliore, è in corso la realizzazione del Coa (Centro operativo avanzato) nella zona industriale di Norcia (qui il video dei lavori).

Tanti gli interventi, spesso spettacolari, portati avanti. Mentre è in corso la realizzazione di una struttura per la messa in sicurezza della facciata della basilica di San Benedetto a Norcia, i vigili del fuoco hanno anche monitorato quella di Santa Rita a Cascia, dove il corpo della santa degli impossibili è stato protetto con provvedimenti specifici. Nelle ultime ore sono stati controllati gli stucchi ed i dipinti della chiesa casciana.

Altro intervento quello effettuato dai vigili del fuoco di Perugia hanno recuperato i preziosi costumi del Corteo storico di Norcia all’interno del complesso monumentale di San Francesco, gravemente lesionato in seguito al sisma del 30 ottobre scorso. Alle operazioni di recupero ha collaborato anche la Protezione Civile di Foligno che ha provveduto al trasferimento dei costumi a Spoleto, in località Santo Chiodo. I Vigili del fuoco di Perugia, spiega una nota del Comune, hanno operato con grande professionalità e disponibilità per salvare dal sicuro degrado gli oltre cento costumi del Corteo Storico di Norcia raffiguranti le antiche magistrature del comune, delle guaite (rioni) e degli antichi castelli (frazioni). Dai consoli al notaro, dagli armigeri al capitano del popolo, dalle Primavere ai connestabili, dai vessilliferi ai paggetti, dagli abbondanzieri ai trombetti, dai balestrieri ai tamburini, dal maestro di musica al capitano delle guardie, tutti i costumi e tutti gli accessori sono stati messi in salvo con un faticoso quanto paziente lavoro di recupero di una delle manifestazioni storiche più antiche dell’Umbria che costituisce l’identità stessa della comunità nursina.

Il Corteo Storico di Norcia, infatti, è legato ad una antica tradizione in onore di San Benedetto, patrono della città e dal 1964 patrono principale d’Europa. La cerimonia di offerta dei ceri da parte delle sei guaite della città e dei pallii da parte dei 16 castelli (frazioni) si svolge ogni anno il 21 marzo nella piazza principale della città ed è sancita dagli antichi Statuti e dalle riformanze comunali del XIV secolo. “Ai Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile – affermano il sindaco Nicola Alemanno e l’assessore alla cultura Giuseppina Perla – va il ringraziamento dell’amministrazione comunale e della città tutta per aver consentito di salvaguardare con questo delicato recupero l’identità dell’intera comunità nursina”.