Terremoto, le falle della protezione civile e la straordinaria macchina della solidarietà - Tuttoggi.info

Terremoto, le falle della protezione civile e la straordinaria macchina della solidarietà

Sara Fratepietro

Terremoto, le falle della protezione civile e la straordinaria macchina della solidarietà

Arriva il primo modulo abitativo per allevatori | Iniziati sopralluoghi Fast, pubblicato l'elenco dei feretri recuperati | Familiari coppia morta ad Amatrice donano cucina da campo per Preci | Esercito, in campo 1900 uomini | Presidente Marini a Castelluccio: "Dobbiamo ripartire" | Tre Valli verso riapertura | Domani si torna a scuola a Cascia e Monteleone
Dom, 20/11/2016 - 15:59

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La Valnerina vuole ripartire dopo il terremoto del 30 ottobre. Per questo le istituzioni – Regione, Comuni e protezione civile in primis – con l’ausilio di vari enti, dei vigili del fuoco, dell’Esercito e di tutte le altre forze in campo lavorano incessantemente sotto vari fronti. Nonostante questo, polemiche e disagi non mancano. A Norcia, in particolare, c’è il segno tangibile che accanto alle cose che funzionano, alle prime risposte ai cittadini, c’è anche qualcosa che non va. Come la gestione dell’emergenza dopo il 30 ottobre.

Stop della protezione civile alle donazioni, c’è qualcosa che non torna

La macchina dei soccorsi, dopo 3 terremoti di grande entità (quello del 24 agosto, quello del 26 ottobre e l’ultimo), si è ingolfata. Un fatto probabilmente fisiologico vista la vastità del territorio interessato, con circa 30mila sfollati in 4 Regioni (Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo), e la necessità di rivedere tutto. Nonostante il diktat a livello nazionale di non prevedere più tende, se non le strutture collettive, a livello di alloggi le persone hanno avuto tutte un letto o una brandina dove dormire entro poche ore. Quello che invece ancora oggi, a tre settimane da quella domenica mattina infernale, sembra non funzionare, per lo meno a Norcia, è la gestione delle donazioni di generi alimentari e materiale vario. Negli altri Comuni a coordinare il tutto sono i Coc. A Cascia, dopo un primo momento di gestione degli aiuti da parte di qualche privato, è stato il centro operativo comunale a prendere in mano la situazione. A Norcia, invece, la situazione è completamente diversa: accanto alle attività coordinate dalla protezione civile ci sono anche diverse singole persone che si occupano dello smistamento del materiale, dai generi alimentari all’abbigliamento fino alle tanto richieste stufette elettriche. ragazzi-50aCi sono diversi privati che hanno messo a disposizione le proprie strutture, come la famiglia Allegrini, che ospita forse il centro di smistamento più grande, dove i volontari si alternano per la distribuzione degli aiuti. Da tutta Italia arrivano in Valnerina gruppi di persone, associazioni e organizzazioni che portano sostegni di ogni genere. Alcune volte, però, scaricano dove capita, o a seconda di contatti personali: c’è perfino chi si ferma in dei punti del territorio facendo lì la distribuzione. Una gestione così finisce per forza di cose di favorire ingiustamente qualcuno a discapito di chi ha in quel momento maggiori necessità. E’ in questa ottica che nelle ultime ore qualche nursino ha lanciato l’appello a non approfittarsi ad esempio nel ritirare stufette, lasciandole a chi non ne ha per niente.

PERUGIA, RUBATO FURGONE CON ALIMENTI PER I TERREMOTATI DELLA VALNERINA

A complicare ancora di più la situazione è il fatto che il Dipartimento nazionale di protezione civile ha chiesto uno stop degli aiuti.  “Il Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con le Regioni, i Comuni e con le Organizzazioni di volontariato, – è stato ricordato ieri sul sito internet dell’ente – ha chiesto uno stop alle donazioni. La generosità dimostrata sinora ha permesso, infatti, di raccogliere grandissime quantità di vestiti, giocattoli, cibo e, in genere, beni di prima necessità. Al contempo l’arrivo continuo di materiali impegna molti operatori, tra cui volontari, nelle attività di verifica e smistamento di tutte queste offerte, che spesso non incontrano le specifiche esigenze della popolazione colpita”. Un avviso analogo di fermare le donazioni era stato emanato già il 2 novembre, proprio mentre in Valnerina la situazione da questo punto di vista era molto critica, con le persone senza cibo, acqua o vestiti ed aiutate soltanto da volontari accorsi da altri territori.  Insomma, o la protezione civile nazionale aveva i magazzini locali pieni ma non ha saputo effettuare lo smistamento ai cittadini, oppure non era e non è a conoscenza della reale situazione nei territori, quello umbro in primis. Anche perché ancora oggi da Norcia viene chiesto l’invio di materiale specifico, segno che ce n’è necessità. Esplicativo in tal senso il video di Alberto Allegrini.

Ma ancora di più dicono le immagini di qualche giorno fa di alcuni sfollati costretti a mangiare con i coltelli di plastica perché forchette e cucchiai erano finiti. Molto attivi continuano ad essere I ragazzi del 50/A di Spoleto, che spesso fanno da tramite tra associazioni e donatori di varie parti d’Italia e gli sfollati della Valnerina. Ad esempio ieri il gruppo presieduto da Diego Bacchettini ha portato molti beni a Savelli, Sant’Andrea, Frascaro, Nottoria, Valcaldara, Popoli, Norcia, Cascia, Logna di Cascia e San Giorgio. Il cuore dell’Italia, questo è certo dopo quanto accaduto prima ad Amatrice e poi in Valnerina, è grande.

NORCIA VISTA DALL’ALTO DURANTE GLI INTERVENTI, IL VIDEO DEL 20 NOVEMBRE

Esercito aumenta l’impegno: arrivano 1.900 militari

Che tutto non può essere gestito dalla protezione civile, vista la portata dell’emergenza, è chiaro anche dalla necessità di ricorrere all’Esercito, una decisione ben accolta dalla popolazione, soprattutto da chi ricorda il grande impegno dei militari nell’affrontare l’emergenza post terremoto del 1979. I militari arrivati già da diversi giorni in Valnerina vengono utilizzati per vari aspetti: dalle opere di urbanizzazione alla realizzazione, ad esempio, dellesercito-panettierealveo del torrente Torbidone, dal presidio delle zone evacuate, come Castelluccio, all’aiuto nei pasti, preparando addirittura la pizza. “Siamo impegnati per l’arrivo dei container e per difendere quello che i frati non vogliono portar via dai luoghi di culto. L’esercito si occuperà anche di costruire basamenti per le unità abitative” spiega il tenente colonnello Giuseppe Prete, che coordina i militari a Norcia, durante un’intervista rilasciata a Sky Tg24. Qui l’Esercito fa anche parte di un team a tutela  delle opere dell’arte contro lo sciacallaggio: dove i beni culturali rimangono in loco, infatti, si vigila per evitare che nessuno si avvicini. Come la chiesa utilizzata come deposito dalla Diocesi e crollata dopo il 30 ottobre.

Da ieri, intanto, la presenza dei militari dell’Esercito impiegati  nelle zone colpite dal sisma è aumentata: lo ha annunciato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano. In totale, con i nuovi arrivi, il contingente delle Forze Armate raggiunge i circa 1900 militari. In particolare, si incrementa il numero di assetti specialistici del genio militare dell’Esercito messo a disposizione per le attività di ripristino dei servizi nei luoghi colpiti dal terremoto. Alcuni assetti, circa 300 unità, – viene spiegato dalla Difesa – si stanno portando in area Muccia (MC) mentre assetti aggiuntivi saranno destinati anche a Norcia. Dalla prima ondata sismica,  che ha sconvolto il centro Italia lo scorso 24 agosto, i militari, lavorando a stretto contatto con Protezione civile, Vigili del Fuoco e volontari, forniscono  le migliori capacità di personale, mezzi ed attrezzature speciali a favore della popolazione, al fine di garantire l’incolumità di persone e beni, il sostegno agli sfollati e rendere il più veloce possibile il ripristino dei servizi essenziali. “Le Forze armate – ha sottolineato il Generale Graziano – in casi di pubbliche calamità, sono uno degli strumenti a disposizione della Protezione Civile, prontamente impiegabili  grazie alla capacità duale dei propri mezzi, all’elevata specializzazione del personale e all’esperienza maturata nei teatri operativi internazionali. La sinergia che si è creata tra tutte le forze intervenute, civili e militari, ha davvero funzionato ed è per me motivo di orgoglio”.

Marini a Castelluccio | Si apre voragine nella zona dell’inghiottitoio

marini-castelluccio-brandimartemarini-castelluccio5Tra le attività dell’Esercito c’è da ormai una decina di giorni il presidio di Castelluccio, frazione completamente isolata, con tutte le strade di accesso chiuse. Si passa soltanto con mezzi fuoristrada, accompagnati dal soccorso alpino, tra asfalto sventrato e massi caduti o a rischio di cadere. Ieri mattina la frazione montana nursina è arrivata la presidente della Regione Catiuscia Marini.  “Con grande dolore – ha commentato la governatrice – ho visto la distruzione prodotta dal sisma ma al tempo stesso abbiamo fatto un sopralluogo tecnico per avviare le procedure che permettano la rimozione delle macerie ed anche gli spazi per ospitare temporaneamente le attività che hanno animatonorcia-inghiottitoio-terremoto-ingv Castelluccio….. Dobbiamo ripartire….”. Oltre alla visita al centro storico la Marini ha raggiunto anche il Pian Grande, incontrando Emiliano Brandimarte, l’unico castellucciano ad abitare – insieme ai suoi cavalli – lì dopo l’evacuazione del paese.

E proprio sul Pian Grande si è aperta una voragine dopo il terremoto del 30 ottobre profonda diversi metri (chi l’ha vista parla di circa 5 metri). Un fenomeno ritenuto piuttosto naturale dall’Ingv in questi casi ma che ha creato scalpore tra la cittadinanza dopo il servizio andato in onda qualche giorno fa sul Tg1. La voragine si trova vicino al cosiddetto inghiottitoio, altro fenomeno naturale piuttosto sorprendente, nei pressi del fosso dei Mergani, una zona di assorbimento tale da richiamare le acque da tutta l’area. “Il fosso – si legge sul sito del Comune di Norcia – è un solco fluviale, anche se al solco principale se ne collegano altri minori che conferiscono all’insieme la forma di un meandro. Il fosso termina in un inghiottitoio imbutiforme profondo circa 20 metri (non è stato comunque facile esplorarne la profondità, per cui il carsismo sotterraneo è tuttora sconosciuto)“. Quanto allo stesso Pian Grande, viene ricordato che “l’origine della conca, a 1300 metri d’altitudine, è dovuta all’abbassamento delle masse rocciose sottostanti, in contrasto con i sollevamenti che hanno dato origine alla dorsale del Monte Vettore. L’impaludamento progressivo del bacino è oggi testimoniato dai depositi torbosi e il suo progressivo svuotamento è dovuto al manifestarsi di fenomeni carsici e in particolare alla formazione dell’inghiottitoio”. La nuova voragine si inserisce quindi in fenomeni naturali dopo un terremoto come quello del 30 ottobre, dove il terreno è collassato creando “scalini” di roccia fino anche a 2 metri.

Domani si installa il primo modulo abitativo | In corso sopralluoghi Fast

terremoto-norcia-cecchini2In attesa dell’arrivo dei tanto attesi container, pur tra le polemiche, arrivano a Norcia i primi moduli abitativi. Domani, infatti, sarà installato il primo dei prefabbricati destinato agli allevatori. Ad annunciarlo è l’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini: “Lunedì il primo modulo abitativo sarà installato nelle piazzole realizzate dal personale dell’Agenzia Forestale Regionale. Ciò consentirà ai nostri allevatori di avere un ricovero sicuro accanto alle stalle! Grazie ragazzi che lavorate anche il sabato e i giorni di festa”.

Sul fronte abitativo per la popolazione, invece, per velocizzare i controlli, alcune amministrazioni comunali hanno chiesto l’attivazione della procedura Fast (Fabbricati per l’Agilità Sintetica post Terremoto), le cosiddette verifiche speditive che consentiranno una valutazione immediata degli immobili. I tecnici appositamente formati possono dichiarare gli edifici agibili, non utilizzabile o non utilizzabile per solo rischio esterno. Non tutte le aree possono essere controllate con questa procedura: le zone rosse, infatti, devono essere sottoposte a controlli più approfonditi attraverso i tecnici della Dicomac con la redazione delle ormai note schede Aedes (qui i dettagli sulla procedura Fast). In alcuni comuni, come ad esempio Preci, le verifiche speditive sono state effettuate in tutto il territorio, stando al calendario comunicato dall’ente. A Norcia, invece, sono state appena avviate. Il Comune ha diramato un apposito calendario. Dal 19 al 21 novembre: Agriano, Casali di Serravalle, Cortigno, Aliena, Fontevena, Forsivo, Frascaro, Grotti, Legogne. Dal 20 al 22 novembre: Serravalle, Villa di Serravale, Valcadara, Popoli, Piediripa, Ocricchio, Pescia, Sant’Andrea, Paganelli, Ospedaletto, Nottoria, San Marco, Savelli. Dal 21 al 23 novembre: Norcia intero territorio ad esclusione del centro storico. L’intero centro storico, come alcune frazioni (ad esempio San Pellegrino o Campi) devono essere al centro di verifiche più puntuali per le quali quindi non sarà attivata la procedura Fast.  “Tutti gli interessati – spiega l’amministrazione comunale – sono pregati di essere presenti, almeno in un giorno di quelli segnalati, e di consentire l’accesso ai fabbricati per i sopralluoghi. In caso in cui sia necessario un approfondimento tecnico analitico, è indispensabile richiedere, specificamente e con apposito modulo, la procedura AeDES”.

Pubblicato l’elenco dei feretri recuperati dai cimiteri di Norcia

norcia-cimitero-terremotoIl Comune di Norcia nelle ultime ore ha diramato anche un altro avviso, relativo questa volta ai cimiteri. Come preannunciato, infatti, è stata predisposta una sezione del sito istituzionale relativa ai feretri recuperati dai cimiteri del territorio. Al momento nel database risultano i nomi di 43 salme, recuperate tutte dal cimitero di Campi.

Si porta a conoscenza – si legge nella nota del Comune – che con Ordinanza Sindacale n. 761 del 15/11/2016 si è disposto di:

  • rimuovere i feretri che si trovano a vista e/o fuori dalle originarie sedi sepolcrali crollati o fortemente lesionate e con pericolo di ulteriori crolli, con successivo deposito ed in attesa di collocazione in altra idonea sepoltura;
  • di trasportare i feretri recuperati dai cimiteri del territorio comunale al cimitero del capoluogo ove è stata allestita una struttura di deposito provvisoria;
  • di incaricare ditte specializzate per i necessari lavori di demolizione, pulitura, conferimento a discarica dei materiali di risulta e messa in sicurezza delle sepolture cimiteriali provvedendo altresì alla chiusura dei sepolcri a terra privi di pietra di copertura danneggiata dal sisma.

Per consentire l’adeguata ricollocazione dei feretri, il Comune di Norcia, salvo diversa indicazione delle famiglie o degli aventi diritto, provvederà a sistemarli nei loculi che saranno prossimamente reperiti e di cui si darà comunicazione. Le famiglie o gli aventi diritto dei defunti interessati possono rivolgersi al punto di ascolto degli psicologi della Protezione Civile Nazionale, che si trova presso lo stadio comunale, difronte all’Ospedale Civile, i quali provvederanno a fissare degli appuntamenti con il competente ufficio comunale per concordare un diverso luogo di collocazione, qualora fosse nella loro disponibilità. Qualora non si presenti nessuno per una diversa collocazione i feretri saranno collocati nella sepoltura individuata dal comune. Nel sito istituzionale, attraverso il seguente link elenco feretri recuperati, sarà possibile consultare l’elenco dei feretri rimossi; tale elenco sarà aggiornato contemporaneamente allo svolgersi delle operazioni”.

Familiari della coppia morta ad Amatrice donano cucina da campo per Preci

preci-6 preci-2Più volte in queste ultime settimane è stato definito come un vero e proprio miracolo il fatto – per una concomitanza di cause – che il terremoto del 30 ottobre a Norcia (ma anche quello del 26 ottobre, con epicentro nelle Marche vicino al confine umbro) non abbia provocato vittime. Al contrario di quello del 24 agosto, con le sue quasi 300 vite spezzate, molte di bambini, tra Amatrice, Arquata del Tronto ed Accumoli. E tra le vittime ci sono stati anche diversi umbri, come Barbara Marinelli e Matteo Gianlorenzi, morti nel crollo dell’hotel Roma. I loro familiari  hanno voluto donare una cucina alla protezione civile di Orvieto, attiva attualmente a Preci. La cerimonia di consegna da parte dei parenti della coppia ha visto la presenza della presidente della Regione Catiuscia Marini, dei rappresentanti  della protezione civile di Orvieto, che raggruppa associazioni e istituzioni di 20 comuni dell’Orvietano, e dei sindaci di Orvieto e Preci, Fabrizio Germani e Pietro Bellini. “Il vostro è un dono davvero prezioso, segno di come da un grande, profondo dolore può nascere un gesto di aiuto concreto per gli altri. Forse il modo più bello per onorare e ricordare la memoria di Barbara e Matteo” ha osservato la Marini. La presidente ha sottolineato come, al di là del valore morale del gesto dei familiari di Barbara e Matteo, significative sono le motivazioni: “La protezione civile siamo noi in quanto istituzioni, ma anche in quanto singoli cittadini – ha detto – Tutti dobbiamo possedere conoscenze e competenze che ci mettano nelle condizioni di poter affrontare al meglio i diversi rischi, da quello sismico a quello idrogeologico. È fondamentale, in caso di emergenze, sapere cosa fare, soprattutto nelle primissime ore, quando in gioco ci possono essere delle vite umane. Altrettanto importante, accanto alla formazione, è la dotazione tecnica della Protezione civile. Per questo il vostro dono è importante, perché va a rafforzare anche la dotazione tecnica del nostro sistema di protezione civile”. Il sindaco di Orvieto Germani ha ricordato come, in occasione dell’emergenza vissuta dalla sua città e dagli altri comuni della zona a causa eventi alluvionali del novembre 2012, è “significativamente cresciuta negli amministratori e tra i cittadini l’esigenza di una maggiore presenza della protezione civile. Grazie a quell’esperienza, oggi tutto il comprensorio dell’Orvietano può contare su una protezione civile di grande professionalità”. Il sindaco di Preci Bellini ha colto l’occasione per rivolgere un sentito ringraziamento alla protezione civile di Orvieto, ma anche a tutti gli altri che stanno operando per assistere la popolazione. “Il valore della nostra protezione civile – ha detto – lo tocchiamo con mano in situazioni difficili come quella che stiamo vivendo; sono loro, gli operatori della protezione civile, infatti, i primi con i quali la gente colpita, danneggiata e allarmata è in contatto in occasione di emergenze”.

Vigili del fuoco mettono in sicurezza chiesa della Madonna di Costantinopoli

Intanto proseguono gli interventi dei vigili del fuoco in tutta l’area interessata dal centro Italia. Opere che vanno dalla messa in sicurezza delle strade a quella degli edifici e dei beni culturali, oltre ovviamente all’ausilio alla popolazione per recuperare oggetti nelle proprie abitazioni inagibili. Per consentire la riapertura delle strade è stato necessario anche abbattere abitazioni pericolanti. Come ad esempio a Piediripa. Tra gli interventi spettacolari, molti dei quali documentati da video e fotografie da parte degli stessi vigili del fuoco, c’è anche la messa in sicurezza della bellissima chiesa della Madonna di Costantinopoli, a Cerreto di Spoleto, il cui campanile era pericolante dopo l’ultimo terremoto.

VIDEO: LA MESSA IN SICUREZZA DELLA MADONNA DI COSTANTINOPOLI

In totale dal 24 agosto sono stati 110.798 gli interventi di messa in sicurezza effettuati dai vigili del fuoco. Nella giornata odierna sono 1.293 i pompieri al lavoro nell’area del cratere, secondo quanto fa sapere il Centro operativo nazionale. In particolare gli interventi effettuati dal Coa (centro operativo avanzato) di Norcia sono stati fino 8.139 (179 nella giornata di ieri).

Riaprono le scuole a Cascia e Monteleone di Spoleto

Domani riapriranno anche le scuole di Monteleone di Spoleto, mentre a Cascia riapriranno i battenti pure elementari e medie, dopo che la settimana scorsa erano state riaperte le superiori, trasferite a Roccaporena. In particolare a Cascia domani riaprono le scuole dell’infanzia di Avendita, primaria di Cascia e Avendita e la secondaria di primo grado. Questi gli orari:

  • scuola secondaria di primo grado da lunedì a sabato dalle 8.20 alle 13,20 nei locali della scuola dell’infanzia di via Cavour
  • scuola primaria di Cascia da lunedì a venerdì dalle 13,30 alle 17,30 nei locali della scuola d’infanzia di via Cavour
  • scuola primaria di Avendita da lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 13,20
  • scuola dell’infanzia di Avendita da lunedì a venerdì dalle 8 alle 13
  • Per la scuola dell’infanzia di Cascia seguirà apposita comunicazione.

Per quanto riguarda Monteleone di Spoleto, riaprono domani le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado con il normale orario (8.30 – 13,30).

Strade, Tre Valli riapertura imminente nel territorio nursino

Sul fronte viabilità, per fare il punto sulla situazione, giovedì l’assessore regionale alle Infrastrutture Giuseppe Chianella ha riunito a Norcia il direttore  dell’Ufficio Emergenze della Protezione Civile nazionale Titti Postiglione, il direttore regionale Diego Zurli, i tecnici dell’Assessorato regionale, dell’Area Viabilità della Provincia di Perugia e del Compartimento Anas di Perugia unitamente all’ingegner  Fulvio M. Soccodato (di Anas spa) in qualità di soggetto attuatore per il coordinamento degli interventi di messa in sicurezza e di ripristino della viabilità delle infrastrutture stradali (ai sensi dell’art. 7 del decreto legge 11 novembre 2016, n.205, “Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016”).    Nel corso dell’incontro, sono state illustrate le novità introdotte dal decreto legge pubblicato nei giorni scorsi che consente all’Anas di provvedere direttamente ad effettuare interventi di messa in sicurezza della rete stradale di competenza delle Regioni e degli Enti Locali interessata dagli eventi sismici, coordinandosi con gli stessi al fine di accelerarne il ripristino e la piena funzionalità.

Facendo il punto sulle opere in corso, è emerso che è imminente l’apertura della Tre Valli fino all’abitato di Biselli “e la sua prevedibile completa riapertura nel corso della prossima settimana”.

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