Terremoto, inaugurata a Cascia la tensostruttura adibita a Centro Pastorale - Tuttoggi.info

Terremoto, inaugurata a Cascia la tensostruttura adibita a Centro Pastorale

Redazione

Terremoto, inaugurata a Cascia la tensostruttura adibita a Centro Pastorale

Domenica 4 dicembre riapre la basilica di Santa Rita a Cascia, messa a Norcia con i vigili del fuoco | Visita dell’Arcivescovo alle monache agostiniane di Cascia
Mar, 29/11/2016 - 18:56

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Inaugurazione della tensostruttura a Cascia adibita a Centro Pastorale. Domenica scorsa, prima di Avvento, per la comunità cristiana di Cascia è stata una data importante dopo i terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre, una data che segna in qualche modo un ritorno alla normalità per quanto riguarda almeno la vita parrocchiale. Con una solenne celebrazione eucaristica l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha inaugurato la tensostruttura di 200 metri quadri (riscaldata), installata in Piazza Dante e che ora fungerà da centro pastorale. Da ricordare che la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Visitazione è seriamente danneggiata, così come gli altri edifici di culto della città di Santa Rita. La tensostruttura è stata gentilmente donata all’Archidiocesi da un’azienda di Bergamo del settore. Moltissimi i fedeli presenti, tra cui il sindaco Gino Emili e i rappresentanti delle varie associazioni di volontariato che sono al fianco della popolazione casciana. Con mons. Boccardo hanno concelebrato: don Renzo Persiani, parroco di Cascia; padre Bernardino Pinciaroli, rettore della Basilica di Santa Rita; padre Francesco Calleya, priore della comunità agostiniana di Cascia; mons. Vincenzo Alimenti pro-rettore emerito del Santuario di Santa Rita in Roccaporena; don Hyacinthe Mba, vicario parrocchiale di Roccaporena. La liturgia è stata animata dalla corale di Cascia.

Eccellenza, grazie per la sua costante vicinanza a questa nostra terra ferita dal terremoto”: con queste don Renzo Persiani ha salutato l’Arcivescovo all’inizio della Messa. “La tensostruttura dove oggi celebriamo – ha proseguito – è un dono della Misericordia del Padre. Vorrei ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per questo progetto: dai donatori agli installatori, dalla Diocesi al Comune, da chi l’ha pulita a chi l’ha abbellita. Il terremoto in un attimo ci ha rubato tutto, eccetto la forza della fede. Da questo altare – ha concluso il parroco di Cascia – vogliamo ripartire”. Nell’omelia mons. Boccardo ha sottolineato come “in questo momento in cui tutti, con trepidazione, stiamo aspettando la ricostruzione è più che mai necessario unire le forze per superare la troppa burocrazia. Vorrei, poi, ringraziare le tante persone che in vario modo sono a noi prossime, in particolare chi ha donato questa accogliente tensostruttura, e i volontari che si impegnano nelle nostre comunità: sono patrimonio prezioso di umanità, di solidarietà, di fraternità, di comunione. In questo periodo di Avvento – ha proseguito il Presule – siamo chiamati a riflettere sulla venuta del Signore per prendersi cura di noi. Spesso questo aspetto è soffocato dai regali, dalle luci che adornano le nostre città, dal buonismo che il Natale evoca. Accogliere Gesù vuol dire darci la mano l’un l’altro e perdonarci, impegnarci per costruire una società in cui tutti si sentano accolti. Il terremoto ci lascia inviti forti e precisi a non essere distratti, a stare con i piedi per terra, a non accontentarsi delle illusioni, ad essere vigilanti”. La giornata casciana dell’Arcivescovo era iniziata con la visita a Maltignano: le tre chiese del paese, quella principale dedicata a S. Martino, sono gravemente lesionate, a rischio crollo. Stessa situazione nella frazione di Serviglio e in località Colle S. Stefano, dove il Presule si è recato con il direttore dell’ufficio tecnico della Diocesi, il geometra Gian Mario Zamponi. Poi, mons. Boccardo ha fatto un piccolo sopralluogo con l’ing. Natale D’Ottavio nella Piazza S. Francesco per avviare il percorso di installazione del Centro di Comunità.

Visita dell’Arcivescovo alle monache di Cascia accolte nell’Eremo di Lecceto (Siena). Martedì 29 novembre, invece, l’Arcivescovo si è recato presso l’Eremo di Lecceto, Siena, per fare visita alle monache agostiniane di Cascia che sono state accolte dalle loro consorelle dopo il sisma del 30 ottobre. Nella città di Santa Rita ne sono rimaste tre. Mons. Boccardo è stato accolto da un lungo applauso ed ha salutato una ad una le religiose, ad iniziare dalla Badessa madre Natalina Todeschini. Si è recato anche nelle camere per visitare le monache malate. Le custodi del corpo di Santa Rita hanno chiesto all’Arcivescovo informazioni sulla situazione in Diocesi e hanno riferito che anche il loro monastero ha subito diversi danni, in particolare nella parte più antica, quella dov’è la cella della Santa. “Questa visita – ha detto madre Natalina rivolta al Vescovo – ci riempie di gioia e ci commuove. Santa Rita e San Benedetto – ha proseguito – ci hanno protetto, evitando che ci fossero morti e feriti gravi”. “Vi aspettiamo presto a Cascia” ha detto loro mons. Boccardo. Il Presule ha quindi impartito la benedizione alle monache e con loro ha partecipato alla preghiera dell’Ora Sesta. Accompagnato poi dalla Priora di Lecceto, madre Maria Monica Gianfrancesco, che è anche preside della Federazione d’Italia “Madonna del Buon Consiglio” dei monasteri agostiniani, ha visitato l’Eremo. Dopo il pranzo, il rientro a Spoleto.

Riapertura della Basilica di Santa Rita a Cascia e Messa a Norcia in Piazza S. Benedetto. Domenica 4 dicembre, II di Avvento, in cui si fa anche memoria di Santa Barbara, patrona dei Vigli del Fuoco, sarà un’altra data importante per le zone terremotate. Alle 14.30 l’Arcivescovo Boccardo sarà nuovamente a Cascia per presiedere un momento di preghiera per la riapertura della Basilica di Santa Rita. Alle 16.00 presiederà a Norcia, in Piazza S. Benedetto, una celebrazione eucaristica con i Vigili del Fuoco. “Sarà l’occasione – afferma mons. Boccardo –     per esprimere apprezzamento e gratitudine all’opera generosa e competenete che i Vigili realizzano ogni giorno in favore della gente segnata dal terremoto”.

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