L’eco del terremoto in Umbria. Dove il sisma non è arrivato con i danni diretti, con le case distrutte e le persone sfollate, nella regione verde è arrivato con la paura. I turisti dopo la scossa del 24 agosto sono scappati dall’Umbria e non vi hanno più fatto ritorno. Hanno disertato anche le zone che con il terremoto non c’entravano niente. “Un impatto devastante” ricorda oggi la presidente Catiuscia Marini in un’intervista a Il Sole 24 ore. Ma dalle colonne del quotidiano economico la governatrice lancia anche proposte.
“Serve un contributo legato al danno indiretto causato dal sisma alle attività produttive”, dice Marini e spiega come potrebbe essere messo in pratica: partendo dal “vedere il fatturato dei due anni precedenti l’evento e confrontandolo con il fatturato dell’anno successivo”, in quella differenza sta il danno e quindi “se c’è una perdita significativa, oltre il 20% allora viene riconosciuto all’impresa un contributo pari ad una quota della differenza negativa. Quota che nel 1997 era del 20% e comunque non oltre 100milioni di lire, cioè 50 mila euro di oggi”.
Al giornalista Massimo Frontera che le chiede se non pensa che la misura potrebbe confliggere con i limiti degli aiuti di Stato, Marini risponde: “Forse il rischio c’è, ma qui rischiamo la desertificazione economica e produttiva del settore turistico-ricettivo, che da noi è fatto da piccole medie imprese…serve per forza una forma di aiuto indiretto”.
E poi si arriva alla no tax area che in Umbria, spiega Marini, è arrivata come richiesta dalle associazioni di commercio e turismo, ma con questa forma di aiuti, “si concede un beneficio sia a chi ne ha bisogno, sia a chi continua a fatturare”. E la presidente ha in mente un quadro organico che parte dai fondi strutturali, quello di sommare ai contributi per la ricostruzione (per ritirare su il capannone distrutto per intenderci), i contributi per esempio per agevolare la crescita attraverso una ricostruzione che sia anche migliore della precedente realtà, magari attraverso macchinari più avanzati e innovativi. Una misura parallela dunque che sappia far confluire più risorse.
E mentre per l’ufficio speciale regionale la governatrice annuncia che sarà a regime tra 15 giorni con 71 tecnici, spiega che per la delocalizzazione delle imprese si va più a rilento per le situazioni complesse delle aree industriali di Norcia e Preci.
Sa.Mi.