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Terni, scontro frontale tra Cosec e Comune su servizi educativi | Cgil “Posti di lavoro a rischio”

Redazione

Terni, scontro frontale tra Cosec e Comune su servizi educativi | Cgil “Posti di lavoro a rischio”

Cosec "Vittoria di Pirro, intraprenderemo altre iniziative"
Ven, 09/09/2016 - 12:45

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Dopo il consiglio comunale di ieri, è ancora scontro aperto tra Cosec-sindacati e amministrazione comunale. Secondo quanto riferito da un comunicato dello stesso Cosec, nonostante l’apprezzamento per i lavori della II commissione con l’atto votato all’unanimità sulla vicenda, il consiglio avrebbe agito non tenendo conto di alcune questioni fondamentali e procedendo, invece, con lo smantellamento dei servizi educativi.

Ecco la nota integrale del Cosec:

Nella seduta di Consiglio Comunale svoltasi nella giornata di ieri si è messo in evidenza come la Delibera di Giunta n.213 del 3 Agosto, con cui si è sancito il progressivo smantellamento dei Servizi Educativi Comunali, sia stato l’ennesimo atto unilaterale e di eccessiva sufficenza.

Ciò a ragione di chi come il Cosec ha chiesto da sempre, che decisioni di una tale importanza venissero discusse all’interno degli organismi consigliari democraticamente eletti. Perciò, pur apprezzando il lavoro svolto all’interno della II commissione e l’approvazione di uno degli atti d’indirizzo provenienti dalla stessa, decisamente depotenziato dalla mancata approvazione degli emendamenti da noi promossi, non possiamo che constatare come questa sia la classica “Vittoria di Pirro”.

Il 12 Settembre alla riaperura delle scuole comunali la materna di Campitello non esisterà più, mentre il Cucciolo, che ne avrebbe dovuto prendere il posto, riaprirà nella sua stessa sede: si continuerà forse a pagare l’affitto per una scuola vuota?

Analogo destino si prospetta per il Grillo Parlante, mentre per Borgo Trebisonda ci si aggrappa alla speranza della statalizzazione. Dunque per il 2016/17 sempre gli stessi affitti a carico del comune, ma molte scuole in meno a servizio delle famiglie: è questo il risparmio a cui puntava la Giunta? Sarebbe più che dovuto spiegare il reale guadagno economico di una tale operazione, ma come nel caso della refezione, i numeri sembrano proprio non volerli dare.

Anche se il Sindaco ha parlato, non è riuscito a nascondere il crescente imbarazzo di chi sa che l’unico obiettivo è il progressivo smantellamento dei Servizi Educativi Comunali, in nome delle esigenze di cassa. Ciò lo conferma il fatto che, nostante il travagliato trasferimento e l’epiteto di “fiore all’occhiello”, all’Aula Verde non sia stata più attivata una nuova sezione e mezza, a dispetto delle richieste di iscrizione ricevute e di quanto precedentemente deciso.

La Giunta a questo punto dovrebbe per lo meno rivedere perentoriamente i contenuti della Delibera n.213, sulla base dell’atto approvato in consiglio, sia per garantire la continuità educativa della scuola comunale di Campitello, che per ampliare le sezioni dell’Aula Verde. La volontà e la solerzia dimostrata nel demolire uno dei migliori servizi comunali, non si è accompagnata ad uguale determinazione nel rimodulare le fasce Isee e le corrispettive tariffe; tutt’al più si è pensato ad aumentare i costi a carico delle famiglie, come nel caso della refezione. Quanto meno ci auguriamo che venga riaperto un percorso partecipativo, come sancito dall’atto approvato, degno di tale nome, che possa servire all’istituzione di una “Consulta dei Servizi Educativi Comunali” e che ci aiuti a capire quanto di vero ci sia nel tanto sbandierato potenziamento della fascia dai 0-3 anni.

I genitori, come se non fosse bastata una pubblicazione delle graduatorie che definire in ritardo sarebbe un eufemismo, si ritroveranno ad affrontare il nuovo anno con l’incertezze sulla continuità scolastica per i propri figli, un numero minore di scuole e le difficoltà per un servizio comunale sempre più precario; il tutto allo stesso prezzo. Per questo continueremo nella battaglia a salvaguardia dei Servizi Educativi Comunali non solo perchè i diritti dei genitori e dei bambini vengano rispettati, ma affinchè si impedisca la svendita di uno degli ultimi “gioielli di famiglia”.

Ci riserviamo nuove azioni e frattanto chiediamo che la Giunta rispetti, quanto meno il minimo sancito dall’atto approvato in consiglio, per la riapertura del nuovo anno scolastico. Concludiamo consigliando per una prossima volta, a chi pur rivestendo importanti incarichi di partito e pur essendo stato presente a più di un’ora di discussione consigliare, di informarsi prima su che tasto debba spingere.    

Valentina Profidi, responsabile segreteria FP-CGIL Terni – Più volte, negli ultimi mesi negli incontri istituzionali nei comunicati e nei tavoli tecnici avevamo denunciato il rischio che il combinato disposto tra le esigenze di riduzione del bilancio e la riorganizzazione dei servizi educativi e di refezione scolastica avrebbe portato una diminuzione di ore di lavoro, con conseguente esubero di personale della Cooperazione sociale.
Non più tardi dei primi giorni di agosto il sindaco nella riunione di chiusura del tavolo inclusivo sui Servizi Educativi Comunali (SEC) ci rassicurò sul fatto che la riorganizzazione non avrebbe portato esuberi, anche la II Commissione Consiliare il 30 di agosto ha votato un atto di indirizzo che ribadisce l’assoluta necessità di garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Di fatto una prima fase di riorganizzazione dei S.E.C. che prevede la chiusura della Scuola di Campitello da subito e la chiusura graduale di altre scuole ha prodotto un esubero di circa 10 lavoratrici tra cuoche, ausiliari, educatrici.
Manca ancora la stesura del bando di gara per l’appalto dei servizi di Refezione, la cui composizione può determinare ulteriori esuberi.
Nel bando diviene assolutamente indispensabile inserire la clausola sociale, che assicuri la continuità lavorativa per tutto quel personale che negli anni ha garantito gli alti livelli qualitativi del servizio.
Da una lettura superficiale potrebbero sembrare poche unità di lavoro, ma le condizioni sociali in cui versa il territorio, l’inesorabile diminuzione dei livelli occupazionali e il progressivo smantellamento dei servizi di welfare non ci consentono oggi di rinunciare nemmeno ad una sola ora di lavoro.
Riteniamo assolutamente indispensabile un chiarimento con il vertice politico dell’Amministrazione che possa garantire l’esigibilità degli indirizzi politici che sono stati annunciati.
Come Sindacato continuiamo ad offrire la nostra collaborazione affinché si possa raggiungere un accordo definitivo chiaro ed esigibile, in mancanza del quale attiveremo tutte le forme necessarie di lotta a difesa dei servizi pubblici locali e di tutto quel personale che negli anni li ha resi fiore all’occhiello delle Amministrazioni che si sono succedute.

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