Nove indagati per la morte di Gianluca Menichino, operaio Ast di 35 anni che nella mattina di ieri ha perso la vita nell’ospedale di Branca. Tra di loro anche alti dirigenti dello stabilimento di Viale Brin, nei confronti dei quali l’ipotesi di reato da ‘lesioni gravi’ è diventata ‘omicidio colposo’.
L’avvocato Marco Tudisco, legale difensore della famiglia Menichino, ha chiesto al pm titolare del fascicolo d inchiesta, Tullio Cicoria, di formalizzare la richiesta dell’esame autoptico, con la formula dell’incidente probatorio, al Gip, Simona Tordelli per “dimostrare che la morte sia conseguenza dell’incidente patito dal nostro assistito il 10 luglio 2017” – come confermato dallo stesso avvocato a TO.
Nel reparto Pix1, impianto Lac2, quel 10 luglio 2017, mentre il carroponte stava manovrando lo spostamento di un coil da 22 tonnellate, il manufatto si è staccato dal macchinario, schiacciando la vittima contro una scala. Le indagini della Procura, che già si è avvalsa di diversi periti che hanno svolto i rilievi in loco, dovranno chiarire l’esatta dinamica dei fatti, ma, soprattutto, se siano state rispettate tutte le norme previste per la sicurezza sul posto di lavoro.
In attesa della perizia sulla salma di Gianluca Menichino, nel frattempo tornata a Terni dall’ospedale Branca (dove aveva trascorso gli ultimi giorni di vita nel reparto di Rianimazione per l’improvviso complicarsi del quadro clinico) e a disposizione dell’autorità giudiziaria, non è ancora possibile avere idea di quando potrà essere celebrato il rito funebre.